LA RESPONSABILITA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI NELLA CUSTODIA DEI BENI PUBBLICI

Abstract

La tesi affronta il tema della responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni nella custodia dei beni pubblici, con specifico riferimento all’art. 2051 c.c. L’indagine nasce dall’esigenza di approfondire una materia di crescente rilievo pratico, segnata da un’evoluzione giurisprudenziale che ha condotto dall’originario inquadramento aquiliano ex art. 2043 c.c., fondato sulla colpa, alla progressiva affermazione di una responsabilità oggettiva da custodia. Momento decisivo è rappresentato dalla sentenza n. 156/1999 della Corte costituzionale, che ha aperto all’applicabilità dell’art. 2051 anche ai beni demaniali, e dal successivo consolidamento giurisprudenziale culminato con la pronuncia delle Sezioni Unite n. 20943/2022, la quale ha fornito un quadro sistematico e nomofilattico.

L’elaborato analizza i presupposti e gli elementi costitutivi della responsabilità custodiale: la “res” quale potenziale fonte di danno, l’individuazione del custode legittimato passivo e il ruolo centrale del nesso causale. Particolare attenzione è riservata al caso fortuito, unica causa idonea a escludere la responsabilità, che comprende sia fattori esterni imprevedibili sia la condotta del danneggiato, valutata alla luce dell’art. 1227 c.c. e del principio di autoresponsabilità.

La giurisprudenza evidenzia soluzioni differenziate: in alcune ipotesi viene affermata la piena responsabilità della P.A.; in altre il risarcimento è ridotto per concorso di colpa; in altre ancora la responsabilità è esclusa. In ogni caso, emerge la necessità di bilanciare la tutela dei cittadini con i vincoli organizzativi e finanziari delle Amministrazioni.

Il lavoro conclude sottolineando come l’art. 2051 c.c. rappresenti oggi uno strumento essenziale di protezione degli utenti, pur nei limiti posti dal caso fortuito e dall’autoresponsabilità, aprendo la prospettiva di futuri approfondimenti anche in chiave comparatistica.

This thesis addresses the issue of the liability of Public Administrations in the custody of public assets, with specific reference to article 2051 of the Italian Civil Code. The research stems from the growing practical relevance of this subject, marked by a jurisprudential evolution that has led from the original framework under article 2043, based on fault, to the progressive affirmation of objective liability for custody. A turning point came with Constitutional Court ruling no. 156/1999, which opened the way to the application of article 2051 also to public assets, followed by a line of case law culminating in the landmark decision of the Supreme Court’s Joint Sections no. 20943/2022, which provided a systematic and nomophylactic clarification.

The study examines the requirements and essential elements of custodial liability: the “res” as a potential source of damage, the identification of the custodian as the liable party, and the central role of the causal link. Special attention is devoted to the notion of fortuitous event, the only factor capable of excluding liability, which includes both external and unforeseeable circumstances and the conduct of the injured party, assessed under article 1227 of the Civil Code and the principle of self-responsibility.

Case law shows a variety of outcomes: in some instances full liability of the Public Administration is established; in others compensation is reduced due to contributory negligence; in still others liability is excluded altogether. In all situations, the central issue remains the balance between the protection of citizens and the organizational and financial constraints of Public Administrations.

The thesis concludes that article 2051 today represents a fundamental tool for the protection of road users, albeit within the limits set by fortuitous events and the principle of self-responsibility, while suggesting the value of future comparative research with other European legal systems.