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dc.contributor.advisorCarrea, Simone <1985>
dc.contributor.authorPoppi, Danilo <2003>
dc.date.accessioned2025-10-16T14:21:57Z
dc.date.available2025-10-16T14:21:57Z
dc.date.issued2025-10-10
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/13126
dc.description.abstractLa presente tesi analizza le "extraordinary rendition", trasferimenti extragiudiziali di persone per detenzione o interrogatorio al di fuori del contesto legale, con un rischio reale di tortura o trattamenti inumani o degradanti. Tali pratiche violano principi fondamentali del diritto internazionale: il rispetto della sovranità statale, il divieto assoluto di tortura, che è una norma di jus cogens, e il diritto a un equo processo. Il lavoro tratta il quadro normativo internazionale esaminando le disposizioni contenute in trattati come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, la Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura, la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale, la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalla sparizione forzata e la giurisprudenza della Corte EDU. La Corte, tramite il principio dello "strumento vivente" e obblighi positivi, ha ampliato la responsabilità degli Stati, condannandoli per complicità attiva o omissione colposa in casi come El-Masri, Al Nashiri e Abu Omar, basandosi sulla "conoscenza del rischio" di tortura. Le indagini sono spesso ostacolate dal segreto di Stato, che alimenta l'impunità, e dall'inefficacia delle garanzie diplomatiche. Si sottolinea la necessità di rafforzare gli obblighi investigativi, limitare il segreto di Stato, migliorare il controllo democratico sull'intelligence e promuovere il "diritto alla verità".it_IT
dc.description.abstractThis thesis analyzes “extraordinary rendition,” the extrajudicial transfer of individuals for detention or interrogation outside the legal framework, where there is a real risk of torture or inhuman or degrading treatment. Such practices violate fundamental principles of international law: respect for State sovereignty, the absolute prohibition of torture, recognized as a jus cogens norm, and the right to a fair trial. The research examines the international legal framework through key instruments such as the Universal Declaration of Human Rights, the International Covenant on Civil and Political Rights, the United Nations Convention against Torture, the European Convention on Human Rights, the Rome Statute of the International Criminal Court, the International Convention for the Protection of All Persons from Enforced Disappearance, and the case law of the European Court of Human Rights. The Court, through the “living instrument” doctrine and the development of positive obligations, has expanded State responsibility, condemning complicity or culpable omission in cases such as El-Masri, Al Nashiri, and Abu Omar, on the basis of “knowledge of the risk” of torture. Investigations are often obstructed by State secrecy, which fosters impunity, and by the ineffectiveness of diplomatic assurances. The thesis highlights the need to strengthen investigative duties, limit the use of State secrecy, improve democratic oversight of intelligence, and promote the “right to truth.”en_UK
dc.language.isoit
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/restrictedAccess
dc.titleExtraordinary rendition nel Diritto Internazionaleit_IT
dc.title.alternativeExtraordinary rendition in International Lawen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/bachelorThesis
dc.subject.miurIUS/13 - DIRITTO INTERNAZIONALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2024/2025
dc.description.corsolaurea10842 - SERVIZI LEGALI ALL'IMPRESA E ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
dc.description.area1 - GIURISPRUDENZA
dc.description.department100013 - DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA


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