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dc.coverage.temporalsconosciutoit_IT
dc.date.accessioned2021-10-12T08:26:18Z
dc.date.available2021-10-12T08:26:18Z
dc.date.issued1914
dc.identifierprova123it_IT
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3920
dc.descriptionCinque tavole riguardanti due piroscafi (Milazzo e Volturno, costruzioni N. 109 e 110 del Cantiere FIAT - San Giorgio al Muggiano, Spezia) fatti costruire tra il 1914 e il 1916 sul progetto del Capitano marittimo Emilio Menada (1853-1957). Dette navi furono le più grandi portarinfuse a quell’epoca costruite (siamo nel primo quarto del XX secolo): un dislocamento di oltre 20.000 Tonn. per una portata di 14.000 Tonn. di rinfuse. Erano dotate di sei stive per il carico e di un compartimento a metà nave per l’Apparato Motore; quest'ultimo era costituito da una unica motrice alternativa a vapore a quadruplice espansione della potenza di 4000 Hp che permetteva una velocità di circa 11 nodi. Su queste navi erano installati 22 impianti (11 per lato) del Sistema Menada, progettato dallo stesso Emilio Menada e applicato sui pontoni per i rifornimenti del carbone a bordo delle navi nel porto di Dakar dirette in Sud America. Un'idea ingegnosa, ma che su queste due navi, per diverse circostanze, non ebbe successo e praticamente nessuna occasione di utilizzo. La particolare conformazione del fondo stiva autostivante, con le lamiere posizionate a cuspide onde facilitare il caricamento dei carrelli che poi venivano sollevati, consentiva la formazione di cisterne per il trasporto di fino a 4000 tonnellate di olio combustibile,. Le navi erano dotate di casse zavorra poste solo a prora e poppa. Sicuramente queste navi erano sovradimensionate per quei tempi anche perché, progettate per il trasporto di carbone (potevano scaricare tutto il carbone delle stive in 48 ore) in effetti trasportarono solo merci varie nella breve vita operativa. Di fatto la Milazzo venne affondata da un sommergibile austro-ungarico nell’agosto del 1917. Della Volturno non si hanno informazioni. La Milazzo, nel suo secondo viaggio da New York verso l’Europa, trasportava merci varie alla rinfusa (pare fossero barre di acciaio, rame ed anche sacchi di zucchero). Il Cantiere Navale del Muggiano era stato fondato nel 1883. Nel 1905, accanto al cantiere già esistente, venne impiantato un altro cantiere, denominato “FIAT Muggiano”, la cui attività produttiva era finalizzata alla costruzione di motoscafi in collaborazione con le Officine Meccaniche FIAT di Torino. L'attività non diede i risultati economici previsti e nel 1907 il cantiere fu ricapitalizzato dalla società San Giorgio di Sestri Ponente, di proprietà di Attilio Odero, assumendo la nuova denominazione “FIAT-San Giorgio”. Nel 1918 cambiò proprietà dopo che Gio. Ansaldo & Co. lo acquistò rinominandolo Ansaldo-San Giorgio. Nel 1921 la proprietà di Ansaldo venne ceduta al Gruppo Attilio Odero il quale fuse il Cantiere con altre Società.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.subjectPiroscafo carbonaioit_IT
dc.subjectCantiere FIAT Muggianoit_IT
dc.subjectMenadait_IT
dc.titlePiroscafi carbonai con elevatori Menada N° 109-110it_IT
dc.typePlan or blueprintit_IT


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