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dc.contributor.authorPasini, Chiara
dc.date.accessioned2021-08-19T15:48:56Z
dc.date.available2021-08-19T15:48:56Z
dc.date.issued2021-03
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3901
dc.description.abstractLa pandemia da Covid-19 ha colto il mondo totalmente alla sprovvista. Benché riguardi, in primo luogo, la salute essa ha rivoluzionato in modo importante lo stile di vita di quasi tutti i paesi del mondo, causando importanti ripercussioni sul modo di concepire sia l’ambiente lavorativo che quello domestico poiché nei mesi di lockdown le nostre abitazioni si sono rivelate inadatte a soddisfare i nuovi bisogni della famiglia, del lavoro, della socialità e dell’igiene. La tesi qui presente vuole mettere in evidenza le necessità e i punti di debolezza delle case odierne, cercando soluzioni e riportando l’attenzione primaria della progettazione degli ambienti domestici al benessere fisico e mentale di chi abita. In Italia dati ISTAT 2020 indicano che oltre il 70% del patrimonio immobiliare ad uso residenziale abbia più di 30 anni, ovvero residenze concepite in periodi i cui modelli sociali differiscono profondamente da quelli attuali. Inoltre, il rapporto tra redditi e prezzi delle case - che costituisce lo standard usato dagli economisti per analizzare il mercato immobiliare - indica una situazione di disequilibrio, a causa del quale c’è sempre più richiesta di spazi più piccoli o estremamente lontani dal luogo di lavoro. La tesi si sviluppa su più punti di analisi. Nel primo capitolo vengono illustrati i presupposti teorici secondi i quali si renderebbero necessarie delle modifiche agli spazi domestici odierni. Nello specifico verranno trattati il concetto di flessibilità degli ambienti e della polifunzionalità delle case del futuro, il contatto con l’esterno, ovvero il rapporto uomo – natura che si è reso indispensabile durante i mesi di quarantena, la necessità di alcune zone filtro nei nostri ambienti domestici come l’ingresso o vestibolo (in cui spogliarsi dagli indumenti sporchi provenienti dall’esterno) e spazi di compensazione come i corridoi in grado di garantire privacy e comfort acustico tra ambienti ormai sovraccarichi di funzioni. Fondamentale sarà poi l’analisi degli spazi dediti allo Smart working, nuova tecnica lavorativa che ha invaso le nostre vite, sia all'interno dell’abitazione che come servizio di cohousing. Verrà successivamente analizzato come la sopravvivenza in spazi più piccoli potrebbe essere agevolata attraverso la flessibilità degli ambienti, in modo da rendere gli stessi spazi studi di giorno, salotti la sera e infine zone notte o attraverso la scomposizione o sostituzione di altri ambienti, ovvero il bagno rendendolo fruibile a più membri del nucleo famigliare contemporaneamente e l’inversione delle camere da letto. Il modello abitativo sostenibile di cohousing è inoltre visto come soluzione alla mancanza di servizi adatti nelle case, potendo potenzialmente fornire spazi adatti allo Smart working e zone di degenza in caso di necessità. Nel secondo capitolo sono stati scelti alcuni progetti best practices che soddisfino a pieno i requisiti citati in quello precedente, concludendo infine nel terzo con la presa in esame di sei appartamenti di periodi storici diversi e con differenti modelli sociali: due appartamenti progettati da Daniel Libeskind del quartiere City life a Milano, due appartamenti del quartiere Olivetti a Pozzuoli progettati da Luigi Cosenza (INA-Casa) e due appartamenti di inizio Novecento progettati da Bruno Taut nel complesso residenziale Hufeisensiedlung a Berlino. Per ognuno di questi appartamenti è stata inventata una storia di quotidianità in cui, a seguito di un contagio da Covid 19 di uno degli abitanti della casa illustrato come un fumetto, sono state cercate delle possibili soluzioni in termini di flessibilità degli spazi, percorsi e disposizione degli ambienti che avrebbero potuto sia evitare l’esposizione al contagio degli altri coinquilini, sia ne avrebbero ostacolato la propagazione rendendo oltretutto la casa più adatta in una situazione di lockdown in termini di privacy e gestione di spazi.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleLuoghi dell’abitare ai tempi della pandemia. Riflessioni su socialità e spazi nelle nostre abitazioniit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorGiberti, Massimiliano
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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