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dc.contributor.authorCentonze, Annunziata
dc.date.accessioned2021-08-19T12:24:35Z
dc.date.available2021-08-19T12:24:35Z
dc.date.issued2021-07
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3882
dc.description.abstractAltamura è un comune italiano di 70.000 abitanti, in provincia di Bari in Puglia. Confina con i comuni di: Bitonto, Cassano delle Murge, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Matera (Basilicata), Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Toritto. È l'ottavo comune della regione per popolazione, mentre per estensione è il tredicesimo in Italia e il primo nella provincia di Bari 1. L'altitudine del territorio comunale varia da un minimo di 351 s.l.m. fino a un massimo di 671 m s.l.m. La città di Altamura ha molte peculiarità che la rendono conosciuta e meta di visitatori. È nota soprattutto per il suo patrimonio archeologico e per le bellezze architettoniche del suo centro storico; i famosissimi ritrovamenti fossili dell'Uomo di Altamura sono testimonianza della presenza umana in questo territorio già 40.000 anni prima di Cristo. In tempi più recenti, attorno al 500 a.C., furono costruite le mura megalitiche che attribuirono il nome alla città (Alte-Mura). A questo periodo seguirono molteplici dominazioni e conquiste, che videro una conclusione solo con l'arrivo, nel 1232, di Federico II di Svevia, il cui Regno contribuì alla rinascita della città, che si ripopolò di genti di origine araba, greca ed ebraica e si dotò della sua famosa Cattedrale. È in questo periodo storico che la città assunse il suo aspetto caratteristico. In seguito Altamura subì diverse signorie e visse un periodo particolarmente florido tra il 1500 e il 1700. Nel 1748 fu istituita l'Università degli Studi, che partecipò a diffondere gli ideali di uguaglianza e libertà promossi a quel tempo dalla Rivoluzione Francese. L’obiettivo di questo studio è di rispondere ai bisogni dei cittadini; Altamura è una città medio-grande in continua crescita; ma il suo sviluppo non deve compromettere la quotidianità e i ritmi di vita dei suoi abitanti. Quindi, vista la scarsità di spazi pubblici verdi, l'intento sarebbe quello di contribuire – seppur parzialmente – a migliorare soprattutto l'aspetto del verde pubblico e funzionale: parchi, aree verdi, alberature stradali, giardini e spazi aperti in generale non possono essere abbandonati e considerati solo come elementi marginali o meramente estetici, ma devono essere fruiti da tutti gli abitanti con la funzione sociale, ricreativa, educativa, di benessere e svago che ad essi compete. Credo che i cittadini possano così vivere di più la “periferia”, valorizzando le nuove aree e creando degli spazi che non siano solo “cemento e mattoni”. Altamura possiede infatti pochissime zone verdi e parchi urbani; la zona più frequentata come punto di svago e ritrovo dei cittadini è la piazza del Duomo, situata nel centro storico. In periferia troviamo uno stato di abbandono, degrado, veri e propri “quartieri-dormitorio”, a causa principalmente della carente progettualità per queste aree in via di sviluppo. Tenendo conto di alcuni interventi che il Comune sta attuando in alcune zone della città, cercherò di realizzare in una parte della città (via Pietro Colletta, strada che collega il centro storico con la nuova espansione) degli spazi pubblici, tenendo conto di tutte le categorie di persone coinvolte e dei rispettivi bisogni, andando a riqualificare spazi in disuso ed in attuale stato di degrado ed abbandono, in modo tale da far “scoprire” letteralmente ai cittadini una nuova area per trascorrere il proprio tempo libero. La realizzazione di questo cono verde non si limiterà al collegamento tra il centro storico e la nuova espansione, ma comprenderà l’installazione di una serie di piccoli “polmoni verdi”, dalla città fino alla vicina campagna, al fine di dare un equilibrio tra natura e città e di coinvolgendo gran parte del tessuto urbano.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleTrame di verde nel paesaggio antropizzato. Progettazione e riqualificazione delle aree verdi della città di Altamurait_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorVagge, Ilda
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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