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dc.contributor.authorLombardi, Giulia
dc.date.accessioned2021-08-19T08:52:25Z
dc.date.available2021-08-19T08:52:25Z
dc.date.issued2021-06
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3858
dc.description.abstractLa biodiversità e il paesaggio hanno subito in maniera ingente gli effetti dell’antropizzazione eccessiva, pratica che si è rivelata ecologicamente insostenibile. Questa ha avuto un enorme impatto dagli ambienti urbani, causando la sostituzione della naturale complessità biologica degli ecosistemi con una grande, monotona e controproducente presenza di edifici in cemento privi di ogni elemento naturale ed ecologicamente validi. La biodiversità è di importanza critica per il benessere quotidiano all’interno dell’ambiente urbano. Il termine solastalgia definisce il disagio psichico o esistenziale causato dall’inesorabile cambiamento ambientale (Albrecht et al., 2007). L’origine di questa disgregazione emotiva, a cui stiamo sempre di più tendendo, potrebbe effettivamente derivare dalla biofilia, che consciamente o inconsciamente è presente in ogni essere umano, soprattutto nelle fasi dell’infanzia. Questo bisogno potrebbe essere soddisfatto solamente dal diretto contatto con la natura e con i suoi elementi ( Kahn, 1997). Le maggior parte delle persone è, purtroppo ,destinata a trascorrere la gran parte del proprio tempo su questo pianeta all’interno di ambienti fortemente antropizzati e progettati per soddisfare i proprio bisogni primari, piuttosto che per quelli psicologici. Tuttavia, l’obbiettivo di ricreare all’interno di spazi urbani degli ecosistemi in miniatura che vadano a rappresentare i paesaggi circostanti è tuttora una delle più grandi sfide del terzo millennio (Van Kamp, Leidelmeijer, Marsman, & De Hollander, 2003). Uno dei più grandi ostacoli è, però, ancora rappresentato dalla mancanza di spazi liberi dal grigio del cemento. Per questo la soluzione più innovativa ed effettiva è quella di riqualificare i tetti e trasformare queste superfici inermi in vere e proprie nicchie ecologiche che possono essere in grado di sostenere la vita delle specie vegetali e della loro fauna. È fondamentale ricordare che il concetto cardine che si trova alla base dei tetti verdi è trovare una soluzione che migliori i canoni di vita urbana intensiva, non soltanto la soluzione a un problema estetico. I tetti verdi sono infatti molto importanti in molti modi: migliorano l'isolamento termico degli edifici sia durante il periodo estivo che invernale, riducono il dilagante inquinamento cittadino, limitano il deflusso delle acque piovane, isolano l’edificio acusticamente, migliorano il microclima, incrementano la biodiversità, rendono fruibili spazi inutilizzati, aumentano il valore degli immobili. Per questo motivo è stato deciso di realizzare un progetto di due tipologie di tetti a verde pensile nella città di Milano, sugli edifici “la Nave” e “il Trifoglio” che fanno parte del nuovo Campus universitario del Politecnico di Milano.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleRiqualificazione dei tetti in città, da un sistema inerte ad un sistema vivente e funzionale: il progetto di coperture a verde pensile per il nuovo Campus universitario del Politecnico di Milanoit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorBurlando, Patrizia
unire.assistantSupervisorVagge, Ilda
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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