Show simple item record

dc.contributor.authorCamurri, Riccardo
dc.contributor.authorSantone, Giulia
dc.date.accessioned2021-08-18T16:59:57Z
dc.date.available2021-08-18T16:59:57Z
dc.date.issued2021-03
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3832
dc.description.abstractNel settore della progettazione nautica contemporanea non è facile disporre di prodotti che integrino la multifunzionalità a discapito della progettazione segmentata, a cui si è legati. Per quanto concerne il design d’interni, l’ideazione consiste nella scelta di colori, arredi ed elementi che comunichino fra loro con lo scopo di soddisfare le richieste sia dell’armatore, sia del progetto in sé. Quest’ultimo, al momento, è basato sulla già citata “progettazione segmentata”, dove ogni elemento è accuratamente sviluppato ad hoc, come nel caso del sistema di areazione o dell’illuminazione, o dell’elettronica di bordo. Dopo aver evidenziato le problematicità riguardanti l’interior design nautico, si è dunque pensato di introdurre un approccio innovativo: un “Design driven approach”, supportato dall’utilizzo della tecnologia, ovvero la manifattura additiva. Si tratta di un approccio che valorizza in primis il design e utilizza la stampa 3D come mezzo per la realizzazione di nuovi prototipi. Per dimostrare che è possibile attuare tale criterio, sono stati sviluppati due casi studio, concretizzatisi in due rispettivi prototipi dalle caratteristiche ibride in termini di funzionalità e irriproducibili con altre tecnologie. Esistono tre tipologie di innovazione: 1.“incrementale” o “user centered”: serve a porre il consumatore al centro dell’attenzione e potenzia i significati esistenti e soddisfa le sue richieste. 2.“market-pull”: inizia da un’analisi dei bisogni degli utilizzatori per poi andare alla ricerca delle tecnologie che potrebbero soddisfarli. 3.“design driven” o “innovazione radicale”: non asseconda il mercato, bensì lo stravolge e lo ripensa a tal punto da creare, nel corso del tempo, un impianto socioculturale del tutto inedito. In questo contesto, la manifattura additiva rappresenta la tecnologia più adatta ad aprire nuove strade verso scenari futuri. Progettare non significa solamente sviluppare forme gradevoli e accattivanti. Vi è un mondo celato dietro al concetto di “Design”: la forma, e il prodotto materiale che ne consegue, sono l’espressione di un sistema complesso articolato tra aspetti materiali e immateriali. Dunque, vi è la necessità di attribuire al design un ruolo diverso: favorire la visione, analizzare i contesti, dare senso alla strategia tramite lo sviluppo di una storia. Una storia che riveli qualcosa al pubblico cui verrà destinata, che a sua volta dovrà interpretarla e accoglierla nella propria quotidianità. A testimonianza di quanto scritto, la stampa in 3D ancora oggi fatica ad introdursi nel mercato, senza sfruttare a pieno le sue potenzialità ma ancora costretta a seguire l’andamento imposto. Sicuramente col tempo riuscirà ad acquisire più rilevanza fino a diventare protagonista e a non doversi più adeguare, bensì divenire un fattore preminente, monopolizzante nel design. In tal modo sarà possibile offrire nuove opportunità, che non rispondono a cosa le persone vogliono oggi, ma a ciò che potrebbero desiderare domani. Pertanto, l’intento nel presentare questi dimostratori o prototipi innovativi, non è quello di stravolgere o rivoluzionare ciò che attualmente accade nel mondo nautico, ma piuttosto cercare di fornire delle possibili soluzioni utili a migliorare e innovare il processo progettuale.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleI nuovi scenari della progettazione nautica: tra tecnologia e design 2.0it_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorRatti, Andrea
unire.assistantSupervisorNazzaro, Paolo Licinio
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


Files in this item

This item appears in the following Collection(s)

Show simple item record