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dc.contributor.authorPietrasanta, Elena
dc.date.accessioned2021-08-17T17:31:19Z
dc.date.available2021-08-17T17:31:19Z
dc.date.issued2020-12
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3776
dc.description.abstractContestualizzazione della città di Genova nel panorama storico medievale e fisico, concentrandosi via via sempre più sulla storia specifica dei due ambienti oggetto di tesi, cioè il santuario di Nostra Signora delle Grazie e la cisterna sottostante; nell’ottica di fornire una visione d'insieme di queste due entità che si trovano a dialogare e a formare una porzione di città. Focalizzazione sull’importanza che riveste questa piccola porzione di terra cioè il castrum di Castello il quale, da quando questa città è stata fondata, non è mai stato abbandonato ma anzi costantemente riadattato e riproposto in ogni epoca adattandosi via via ai bisogni dei cittadini di quel periodo. Questo costante adattamento si ritrova in un ampio e forse inconsapevole movimento architettonico che permea fortemente tutta la storia dell'architettura, cioè il riuscire a riadattare e riusare anche in modo non cosciente queste strutture che garantisce una sorta di continuazione, di tradizione legata al passato, ad esempio in questo caso di studio le stesse Mura difensive sono state usate nella cisterna come limite. Breve esposizione sulle tecniche di rilievo impiegate per rilevare la cripta dei santi Nazario e Celso e l’annesso vano di recente acquisizione. Le metodologie sono due: quella del rilievo diretto con gli strumenti tradizionali e l'uso di un distanziometro laser e quella del rilievo fotogrammetrico basato sull’acquisizione ragionata di immagini e sul seguente programma di elaborazione, che ha permesso una comprensione migliore della morfologia della struttura, poiché si riescono a leggere le varie porzioni di muratura in maniera più completa. Conseguentemente alla restituzione dei dati acquisiti durante la campagna di rilievo, ci si concentra sull'analisi degli stessi dati per comprendere l'impianto, la configurazione volumetrica e l'organizzazione dell'edificio nel dettaglio; valutando anche le destinazioni d'uso e le funzioni nonché la distribuzione interna degli spazi, sia per il sacello sia, seppure per via empirica in quanto non vi si può avere accesso, della cisterna. Basandosi quindi sulla lettura del prodotto del rilievo si tenta di inserire dal punto di vista architettonico la struttura all'interno del panorama urbano, con particolare attenzione alla morfologia e ai caratteri costruttivi delle strutture che la compongono; nell'ottica di collocare con più precisione possibile il manufatto nell'ambito del contesto storico architettonico, valutando attentamente le geometrie di questo luogo e comparandole con altre costruzioni presumibilmente a lei coeve. Questo tentativo di comparazione viene effettuato anche per la cisterna. Per determinare la gamma dei materiali presenti nel sacello dei santi Nazario e Celso si è scelto di orientare la campagna diagnostica verso due tipologie di analisi, al fine di ottenere una ricerca più scientificamente supportata. La prima analisi, di tipo prettamente visivo, è stata effettuata prima in loco e poi in remoto (con l’ausilio della campagna fotografica realizzata sul manufatto) dove, basandosi su uno studio storiografico incentrato sull’antico Santuario (il cui fine è il rendere più comprensibile la morfologia dell’edificio), si è cercato di definire a livelli macroscopici la natura degli elementi presenti nell’apparato murario del sito. Per quanto riguarda la valutazione dei materiali presenti all'interno della cisterna ci si è affidati ha un set di fotografie gentilmente concesso dal Comune di Genova e da foto proprie effettuate attraverso un vetro spaccato della suddetta cisterna. La seconda analisi si pone come obiettivo il determinare in modo più preciso la composizione dei materiali utilizzati, sia di quelli litici artificiali (rappresentati dalle malte di allettamento e da laterizio) sia quelli litici canonici (ossia le varie rocce presenti); corredato da una campagna di campionatura ragionata, il cui fine ulteriore è la definizione dei rapporti che intercorrono tra i vari elementi ed anche delle indicazioni sulle diverse tecniche utilizzate dalle maestranze che si sono succedute nei secoli per la realizzazione della attuale Cripta e del vano annesso. Inquadramento delle tecniche costruttive e della modalità di posa in opera dei materiali relativo alla cripta, al vano annesso ed alla cisterna. Questa ricerca si prefigge di definire un’indagine stratigrafia architettonica relativa ad una struttura molto antica, considerando le caratteristiche intrinseche degli edifici storici e l'importanza che hanno gli eventi di cui sono protagonisti nel loro sviluppo morfologico. Si cercherà di definire una cronologia relativa sia per il sacello dei santi Nazario e Celso sia per il vano di recente annessione. In questo ultimo ambiente si propongono spunti per una lettura stratigrafica basata sul riconoscimento visivo delle tecniche costruttive e dei materiali impiegati, tenendo in considerazione le analisi microstrutturali dei materiali effettuate. Panorama generale sulle condizioni d'uso e di conservazione dei manufatti oggetto di tesi con particolare attenzione ai fenomeni di degrado rilevabili con analisi visive e tentativo di indagine sulle possibili cause, individuando dove possibile le cause antropiche dalle cause naturali presenti. Valutazione il più possibile accurata sulle situazioni di rischio in cui si possano trovare gli ambienti, discernendo un possibile schema evolutivo delle condizioni che si presentano. L'obiettivo di questo studio è la restituzione alla memoria di questi luoghi, poiché sono talmente antichi e talmente peculiari, non tanto per la loro natura quanto più per il fatto che siano così complessi nella loro struttura e sia importante per la storia di Genova, luogo dove sono ubicati. Per ottemperare a questo obiettivo si è pensato ad un sostanziale mantenimento dal punto di vista funzionale della natura costruttiva dell’ambiente Cripta, per cui la destinazione d’uso di edificio di culto rimarrà tale, mentre la cisterna varierà la sua funzione (su cui si forniranno ipotesi); tutto ciò attraverso un adeguamento impiantistico e una corretta informazione storica e architettonica. Attraverso cui si perseguirà l'intento è di rendere alla comunità questa porzione di città. Per questo motivo si è scelto di effettuare un progetto di restauro rispettoso delle preesistenze e difensivo nei confronti dei rischi che queste strutture corrono per via della loro fragilità e del contesto in cui si trovano. Garantendo però a quelle zone a loro vicine un riadeguamento, per permettere la fruizione di questi luoghi e di queste conoscenze alla cittadinanza. In questo caso si pensa all’installazione di totem informativi, sia all'interno che all'esterno di queste strutture, e magari un vano esterno alle fabbriche che possa permettere un’esplorazione in remoto di questi ambienti con le tecnologie odierne; poiché per loro natura sono molto difficili da adeguare ad una legislazione sull’accessibilità.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleLa Cripta dei Ss. Nazario e Celso e la Cisterna delle Grazie a Genova: storia e restauro di architetture nascosteit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorMusso, Stefano Francesco
unire.assistantSupervisorBoato, Anna
unire.assistantSupervisorGarello, Gabriella
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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