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dc.contributor.authorCipriano, Caterina
dc.date.accessioned2020-09-12T15:45:28Z
dc.date.available2020-09-12T15:45:28Z
dc.date.issued2020-07
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3179
dc.description.abstractLa trattazione di questa tesi si focalizzerà su quelle architetture rurali presenti nell’entroterra ligure, che con il passare del tempo sono andate perdute. Lo sviluppo di questa verrà intrapreso affrontando uno studio dal generale al particolare: un’introduzione descrittiva generale sulla conformazione territoriale della regione Liguria, individuando quali siano i tratti caratteristici del territorio che hanno spinto le prime generazione a insediarsi in determinati luoghi piuttosto che altri. La scelta di prendere in considerazione le architetture rurali parte dall’intento di voler recuperare porzioni del patrimonio storico che, con il passare del tempo, è andato perduto: in parte per motivi pratici, poiché la maggior parte di tali architetture vennero costruite sulle alture vicino ai pascoli e alle aree coltivabili, e motivi temporali, poiché con gli anni la popolazione si è allontanata dalle campagne verso la città in cerca di opportunità di lavoro, abbandonando così campi e terreni. In questa trattazione ci si soffermerà in particolar modo sulla tipologia del mulino ad acqua, presente in modo consistente nel territorio dell’entroterra ligure proprio per la sua conformazione geografica, con i suoi ampi dislivelli che favoriscono la presenza naturale e non, di risorse acqua e la costruzione di fasce. Il percorso di studio vuole affrontare i motivi che hanno portato a scegliere le architetture rurali presenti delle Liguria, soffermandosi in particolare su quelli presenti all’interno del comprensorio del Parco dell’Antola, analizzando le cause di abbandono che hanno portato “la popolazione delle montagne” ad allontanarsi da questi territori. Si cercheranno poi possibili soluzioni per un intervento di recupero e per l’eventuale inserimento all’interno di un percorso turistico già esistente per riportare queste realtà a nuova vita. Nello specifico si andrà ad analizzare il caso del Mulino Zane, situato nella località di Olcesi frazione di Torriglia, studiandone le potenzialità per un intervento di conservazione e riuso, in accordo con le normative del Piano Parco del Monte Antola (PIDP), di convertire - mantenendo intatta la sua storia – un’architettura rurale isolata in una struttura ricettiva, quale rifugio escursionistico incustodito, inserendola all’interno di un percorso escursionistico esistente, l’anello di Torriglia, ed un collegamento con la rete sentieristica del comprensorio dell’Alta Via dei monti Liguri. Il Mulino Zane, oggetto della tesi, è stato soggetto a uno studio di restauro che ha portato a una manutenzione e conservazione, interna ed esterna, dello stesso, in quanto presenta ancora tutti gli elementi caratteristici di questa tipologia; una volta compiute tali operazioni si decide per un intervento di riuso a nuova funzione. Per la sua posizione ottimale in relazione con il paesaggio e per la sua vicinanza con i due centri abitati, Montoggio e Torriglia, e per il fatto di essere già incluso come bellezza da visitare, nel percorso escursionistico dell’Anello di Torriglia, si è deciso di optare per un progetto di restauro a rifugio escursionistico incustodito con una parte destinata a laboratorio didattico.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleMulino Zane a Torriglia, nel Parco dell'Antola: restauro e riusoit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorMusso, Stefano Francesco
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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