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dc.contributor.authorPanicco, Alessandra
dc.date.accessioned2020-08-26T08:35:33Z
dc.date.available2020-08-26T08:35:33Z
dc.date.issued2020-07
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3156
dc.description.abstractQuesto elaborato nasce in concomitanza con la prevista riapertura al pubblico del sito della Real Tenuta di Caccia di Casotto, dopo essere stata soggetta per circa un decennio a lavori di restauro. La prima apertura parziale del Castello è fissata per il 15 agosto, data in cui nel cortile della residenza si terrà il Concerto di Ferragosto in diretta regionale. L'antichissima e travagliata storia del complesso lo vede sorgere nel cuore del Medioevo come Certosa, una delle prime erette in Italia, e fortemente connessa con la vicina Casa Madre francese. Annessa ad essa poco più a valle, e forse addirittura precedente per anno di fondazione, sorge il complesso della Correria, di cui si conserva ancora in ottimo stato la chiesa dedicata a Santa Maria. Con il passare dei secoli l'insediamento monastico crebbe sempre più, rendendo la comunità ricca e facendola divenire un centro fondamentale per l'economia ed il commercio, grazie alla sapiente arte organizzativa dei monaci ed alla posizione strategica. In particolare la Correria divenne luogo centrale per gli scambi commerciali lungo la via dell’olio, che connetteva il Piemonte alla Liguria. Ben presto tutti i territori appartenenti alla Certosa favorirono il fiorire di attività e la gestione delle proprietà, attraverso un sistema finemente strutturato che, in particolare tra i secoli XII e XIII, arrivò a comprendere tre poli a segnare la vastità del territorio appartenente all’Ordine: il polo di pianura (localizzato a partire dai possedimenti in Sant’Albano Stura), il polo di montagna (incentrato sulla Certosa e sulla Correria) ed il polo di mare (che comprendeva territori fino al porto di Albenga). Anche dopo l'abbandono da parte dei monaci, il sito rimase un luogo di un certa importanza, al punto che nel XIX secolo venne acquistato dai Savoia che fecero edificare accanto ai resti della Certosa una Reggia per la villeggiatura in cui venne inoltre scritta una parte vitale della storia del nostro Paese, e la Correria e le grange gravitanti sul monastero, vennero tramutate in cascine. I lavori odierni di restauro hanno interessato solamente la parte più recente del complesso, ossia i resti risalenti all’età sabauda, valorizzandola a dispetto delle tracce originarie dell'insediamento certosino (attualmente appena visibili a causa del grande degrado e dall’inaccessibilità al luogo). L'obiettivo dell'elaborato è dunque quello di proporre una valorizzazione della storia medioevale che interessò la Certosa ed in particolare il complesso della Correria. Proprio in quest’ultimo sito, attualmente abbandonato ed inagibile, si propone un intervento puntuale con l’intento di rivalutare e ridare un’identità a questo luogo attraverso nuove destinazioni d’uso, sia da un punto di vista culturale (e pertanto inserendo un polo museale volto a illustrare la storia dell’area e della Certosa situata poco lontana e su cui far gravitare tutti i servizi del polo museale del castello, facendolo divenire luogo di accoglimento e punto di partenza ed arrivo delle attività promosse in entrambi i luoghi), sia da un punto di vista produttivo (andando dunque a richiamare la funzione produttiva del complesso che lo caratterizzò dalla nascita come grangia, fino a prima dell’abbandono di pochi decenni fa che lo vide fiorire come cascina), sia come un luogo in cui promuovere attività sociali e didattiche legate ad entrambi questi aspetti. Il sito vuole dunque diventare un elemento di richiamo e di rimando alla Certosa al fine di promuovere il complesso nel territorio volendone dare una nuova identità che, al tempo stesso, rimandi alla storia del luogo. Il complesso inoltre viene inserito in un contesto più ampio di valorizzazione e recupero delle attività in tutte le grange medioevali gravitanti sulla Certosa e sparse nelle vicinanze della Correria, attraverso il ripristino ed il progetto di nuove percorrenze di collegamento e di gestione del bosco lungo di esse, con l’intento di promuovere anche una valorizzazione del paesaggio in cui queste strutture sono inserite. Si vuole dunque andare a riconsiderare i caratteri identitari del luogo atti al promuovere il patrimonio agrario e forestale dell'area, richiamando al medesimo tempo le caratteristiche fondamentali che dal Medioevo hanno interessato queste aree a livello di attività e produzione, attraverso un possibile recupero del patrimonio delle grange certosine. Infine si vogliono proporre delle potenziali linee guida per il collegamento delle grange medioevali presenti in tutto il territorio del Monregalese con la Certosa, collegandole con quest’ultima attraverso un percorso a tappe, in cui vengono inseriti sia elementi riqualificati di origine medioevale (le grange), sia luoghi di interesse in cui vengono conservati di beni appartenenti alla Certosa ed al Castello oggi sparsi sul territorio. Un nesso per riconnettere la storia vissuta e creata dal sito in tutte le sue fasi, in un contesto sia puntuale, sia di inserimento a larga scala.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleLa Certosa di Casotto e il sistema delle grange nel paesaggio del Monregaleseit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorTosco, Carlo Mario
unire.assistantSupervisorGullino, Paola
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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