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dc.contributor.authorMus, Marta
dc.contributor.authorRicagno, Silvia
dc.date.accessioned2020-08-26T07:07:20Z
dc.date.available2020-08-26T07:07:20Z
dc.date.issued2020-07
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3155
dc.description.abstractFin dalla metà degli anni ’90 del Novecento la città post-industriale è caratterizzata da un tipo di progettazione legata alla riqualificazione e al riutilizzo dei ‘vuoti’ urbani, generati a seguito della dismissione delle aree produttive e ferroviarie. Lo studio delle infrastrutture ferroviarie dismesse dimostra la loro importanza come luoghi della memoria, che possono costituire, attraverso il progetto, anche nuove forme di identità collettiva e riconnettere parti di città a lungo separate. Si tratta di un’occasione per ripensare all’assetto urbano, dando vita a nuove centralità e avviando processi di rigenerazione volti a creare nuove forme di convivenza sociale e nuovi ecosistemi urbani. L’area di progetto è l’ex Scalo Valdocco a Torino, scalo merci che per circa un secolo ha servito il grosso polo industriale del gruppo Fiat e Michelin. Esso si affaccia sulla Dora Riparia, la cui presenza è stata fondamentale nel determinare lo sviluppo storico e produttivo del territorio circostante. A seguito delle analisi storiche condotte è emerso che l’area è stata segnata da tre periodi principali: dalla campagna alla nascita dei primi opifici, dalla protoindustria allo sviluppo industriale e ferroviario, per terminare ai giorni odierni con la dismissione e la rigenerazione urbana. Si è pertanto deciso di articolare il sito di progetto secondo le tre suddivisioni temporali. L’organizzazione spaziale, la scelta e la disposizione della vegetazione, i materiali, le funzioni, sono stati ragionati al fine di rafforzare il carattere di ciascun ambito. Inoltre si è voluto mantenere la natura produttiva dell’area attraverso la collocazione di servizi come botteghe, mercati, orti condivisi, piccole attività commerciali e laboratori artigianali. Il progetto intende rispondere alle esigenze attuali di resilienza e sostenibilità offrendo alcuni servizi ecosistemici: si prediligono specie contro l’inquinamento atmosferico e del suolo e specie mellifere per la salvaguardia degli insetti pronubi, inoltre si favorisce la gestione sostenibile delle acque meteoriche attraverso la realizzazione di un’area di bioritenzione vegetata e di un canale vegetato umido. L’obiettivo è quello di restituire ai torinesi uno spazio sottratto alla città per circa un secolo, realizzando un parco urbano che renda omaggio al passato dell’area, così come i vicini Parco Peccei e Parco Dora. Lo spazio vuole integrarsi con il sistema del verde limitrofo, valorizzare il rapporto con il fiume, favorire la ricucitura del tessuto urbano, offrire un luogo di svago e interazione sociale per i numerosi abitanti del quartiere.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleSui binari della storia. Il progetto dell'ex Scalo Valdocco a Torino: da infrastruttura ferroviaria a parco urbanoit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorGabbianelli, Alessandro
unire.assistantSupervisorVagge, Ilda
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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