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dc.contributor.authorSalafrica, Riccardo
dc.date.accessioned2020-08-18T11:01:15Z
dc.date.available2020-08-18T11:01:15Z
dc.date.issued2020-07
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3141
dc.description.abstractPrima di illustrare le ragioni e il processo creativo che hanno portato alla genesi di questa tesi è necessario fare una premessa. L’idea di svolgere questo tipo di ricerca nasce durante lo svolgimento del mio tirocinio curricolare presso l’associazione Vela Tradizionale. Un caso fortuito ha voluto che venissero cedute dal COMSUBIN 5 lance, delle piccole imbarca-zioni da lavoro in legno, alla stessa associazione. Le lance erano state sostituite con delle più mo-derne imbarcazioni in vetroresina, con la conseguente dismissione delle medesime. Dopo esser state sostituite, intorno al 2010, le lance vengono poste in disarmo all’interno del Va-rignano e conseguentemente abbandonate al loro destino. L’associazione Vela Tradizionale viene a conoscenza dell’esistenza di tali imbarcazioni e dopo una scrupolosa osservazione delle numerose lance, che oramai versavano in condizioni abbastanza critiche, decide di salvarne 5, le quali presentavano buone condizioni generali ed erano struttu-ralmente ben conservate, caratteristiche necessarie per procedere ad un restauro. Purtroppo, infatti, non era stata data alcuna attenzione alle imbarcazioni, durante il loro stoccag-gio. Le lance erano state accatastate e abbandonate alle intemperie senza nessun tipo di prote-zione causandone un rapido declino. In alcuni casi le strutture, oltre che profondamente degrada-te, presentavano evidenti deformazioni, causate dal peso delle lance stesse posizionate una so-pra l’altra. Fortunatamente 5 di esse presentavano ancora discrete condizioni di conservazione e una certa completezza nelle componenti. Durante il mio tirocinio, svolto presso l’associazione, abbiamo identificato e conseguentemente scelto la lancia numero 2 con numero di matricola ID7766, come prima candidata per un restauro, con finalità ultima quella di riportarla alle sue condizioni originarie. La lancia che viene selezionata è senza dubbio quella meglio conservata. Non necessità un impe-gnativo restauro strutturale, ma un restauro funzionale, ovvero un intervento che ne garantisca l’uso oggi. Da evidenziare comunque la necessità di qualche piccola sostituzione di elementi non strutturali che più avanti analizzeremo nel dettaglio. Da questo lavoro, svolto durante il tirocinio, nasce l’idea di realizzarne una tesi di laurea. Una tesi caratterizzata da un’importante componente pratica, la quale, seppur applicata ad un’imbarcazione relativamente piccola, apre ad uno scenario di più ampio respiro sul mondo delle imbarcazioni storiche e sul recupero di tali mezzi. Uno scenario ricco di spunti, sia progettuali che teorici, oggi più che mai attuali. Tra le sfide che la nautica dovrà affrontare in un futuro, che è già realtà, vi è proprio la ricerca di un nuovo equilibrio in cui vi sia la consapevolezza che non sempre la dismissione di un mezzo e la sua conseguente sostituzione sia la strada giusta o comunque necessaria da seguire. Infatti le vicissitudini economiche recenti nella nostra società, ma soprattutto la sfida sempre più pressante per un futuro che guardi alla sostenibilità ambientale, pongono l’attenzione sul tema del recupero e sulle infinite possibilità che esso può offrire anche grazie ai moderni mezzi di cui dispo-niamo oggi, sia in ambito cantieristico che in ambito progettuale. Ciò che un tempo era da ritener-si inadeguato e di difficile ricollocazione in una società in forte mutamento, oggi, grazie a una ritro-vata sensibilità verso i mezzi storici non solo in ambito nautico, diviene fonte di infinite possibilità oltre che stimolo per le sfide del futuro. La scelta di realizzare questa tesi nasce dunque non solo da una volontà specifica di realizzare un percorso pratico, oltre che teorico, attuabile in concreto con i mezzi e le possibilità di uno studen-te universitario, ma anche dalla volontà di offrire uno spunto riflessivo su come e quanto possa cambiare la prospettiva di un’imbarcazione grazie alle competenze creative, ideative e progettuali sviluppate durante i due anni del Corso di Laurea Magistrale in Design Navale e Nautico.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleLancia COMSUBIN n.2 - Progetto di restauro e riuso di un'imbarcazione storicait_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorMorozzo della Rocca e di Bianzè, Maria Carola
unire.assistantSupervisorZappia, Giulia
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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