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dc.contributor.authorKhaldoun, Meriem
dc.date.accessioned2020-08-04T14:29:59Z
dc.date.available2020-08-04T14:29:59Z
dc.date.issued2020-04
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3116
dc.description.abstractIl processo di urbanizzazione della città di Santiago del Cile è stato determinato da una serie di decisioni politiche, di impronta neoliberale, che hanno portato all'attuale struttura socio-spaziale fortemente segregativa, favorendo l'emarginazione dei ceti sociali più poveri verso zone carenti di servizi. Questa tesi di laurea indaga l’evoluzione storica che ha portato alla formazione delle zone segregate della città di Santiago e approfondisce il caso di Bajos de Mena, definito il “ghetto più grande del Cile”. A seguito di un'analisi del settore individuato e del confronto con residenti e professionisti che si occupano dell’attuale recupero dell'area, è stata elaborata la proposta progettuale di un centro socio-culturale per la comunità di Bajos de Mena. L'intervento, individuando nella cultura il motore per favorire la coesione sociale, vuole promuovere la definizione di un’identità collettiva condivisa.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleLa cultura come strumento di coesione sociale. Un centro socio-culturale per la comunità di Bajos de Menait_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorLepratti, Chrsitiano
unire.assistantSupervisorD'Alençon, Paola Alfaro
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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