dc.description.abstract | Fin dal primo momento in cui si mette piede ad Alassio si può notare la sua forte vocazione turistica, tipica dei comuni della costa di ponente della Liguria. Nel centro cittadino sono presenti un gran numero di strutture ricettive di ogni tipo, Alberghi, bed and Breakfast e camere in affitto ma quello che più colpisce del Puerta del Sol è la sua imponenza, visibile praticamente da ogni via di Alassio, immobile ed in totale stato di abbandono, quasi a sorvegliare l’intera cittadina dall’alto, ma dimenticato da tutti. Forse proprio questa sua distanza dal centro ne ha provocato il lento declino, dovuto anche a una via di accesso situata in una strada panoramica non di passaggio e poco pratica. Indubbiamente, però, il potenziale che può offrire è differente dagli altri alberghi nel pieno centro: situata a 160 mt sopra il livello del mare è un unicum nel paesaggio ricettivo alassino e, proprio per questo motivo, è anche uno degli unici ad essere immerso nel verde e con una vista spettacolare, potendo godere dell’intera vista da Capo di Santa Croce fino a Laigueglia. Analizzando nel dettaglio il sito si è potuto notare come la magnificenza visiva del complesso fosse spesso accompagnata da una progettazione degli spazi non più al passo con i tempi per quanto riguarda le norme e gli standard ricettivi del giorno d’oggi e, oltre a questo, il giardino è sembrato subito poco sfruttato e incentrato esclusivamente sulla piscina, punto cardine dell’intera area verde. Guardando ed analizzando il territorio circostante non si può fare a meno di notare i terrazzamenti, voluti dai monaci Benedettini nel secolo XI, che scandiscono l’intero poggio Brea su cui è situato l’albergo, e si può notare come nelle intenzioni iniziali ci fu quello di riprendere in parte questa scansione anche nel giardino, intenzione che a mio parere non è stata sfruttata a dovere. Si è capito subito che il territorio circostante doveva introdursi con più forza nell’area di progetto, quasi a fondersi con essa e con l’edificio, complice anche la vasta pineta di proprietà che parte all’altezza del campo da tennis e prosegue verso Poggio Brea. Per questi motivi la mia idea iniziale, quella di attuare un semplice restauro dell’area, non è stata più attuabile, propendendo così a un mantenimento e rigenerazione esclusivamente della parte di edificio a mio parere più simbolica e di epoca più storica, il castello con la torre. L’edificio delle camere, il blocco di collegamento e il ristorante così fatti, non erano più compatibili con il concept e sono stati demoliti, riprogettati e uniti a una riorganizzazione totale dell’area verde. Il nuovo costruito cercherà di mantenere quegli stilemi tipici dell’architettura costiera mediterranea. Un’altra problematica che ho potuto notare è che la fruizione di questo albergo era limitata alla stagione turistica estiva, in quanto durante l’inverno l’albergo soffriva la mancanza di offerta intrattenitiva al suo interno. La presenza esclusivamente di una piscina e di un campo da tennis rendevano l’intera area verde inutilizzabile durante la stagione più fredda annullando l’intero potenziale ricettivo dello stesso. Motivo per cui la nuova progettazione dovrà garantire un insieme di servizi fruibili in ogni stagione, per evitare una carenza di clientela nella stagione fredda e poter offrire degli spazi anche a una clientela esterna all’albergo. Per questo l’idea è che gli spazi di nuova progettazione, come la sala conferenze, il bar, il ristorante, il piccolo teatro cabaret, il centro benessere e la palestra possano essere utilizzati anche come attività a sé stanti oltre che come servizi integrati nell’offerta alberghiera. | it_IT |