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dc.contributor.authorCanepa, Chiara
dc.contributor.authorSciandini, Giorgia
dc.date.accessioned2020-08-04T09:12:05Z
dc.date.available2020-08-04T09:12:05Z
dc.date.issued2020-04
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3099
dc.description.abstractIl presente lavoro si propone di affrontare le problematiche connesse al recupero dei centri rurali e alla valorizzazione del loro territorio, argomenti di estrema importanza nell’attuale panorama italiano. L’area presa in esame è quella dell’ Alta Valle Arroscia, che condivide storia e tradizioni con i vicini Piemonte e Francia. Nonostante negli anni quest’area abbia subito fenomeni di spopolamento e di abbandono, ad oggi questo territorio viene considerato una risorsa viva, in grado sia di supportare lo sviluppo della popolazione locale, che di costituire attrazione per i turisti. In questo lavoro si vuole andare ad analizzare e progettare un riutilizzo di tre insediamenti stagionali nell’entroterra della provincia di Imperia. Per poter effettuare delle scelte progettuali coerenti con il contesto e il territorio, l’elaborato è stato diviso in diverse fasi. Il lavoro è iniziato con un’analisi in primo luogo del territorio e delle sue potenzialità, anche attraverso lo studio delle normative vigenti. In seguito sono state analizzate dal punto di vista urbanistico e architettonico i diversi insediamenti stagionali; in questa fase sono stati fondamentali i sopralluoghi e l’osservazione diretta. Successivamente sono stati individuati tre insediamenti sui quali porre l’attenzione per il progetto. Prima della fase progettuale vera e propria, è stato opportuno individuare i diversi fenomeni di degrado presenti negli edifici e pensare ad eventuali ipotesi di consolidamento. Nell’ultima fase è prevista la progettazione di un albergo diffuso, intrecciato tra le malghe di Valcona Sottana e Valcona Soprana, e di un rifugio escursionistico nella località di Le Salse. La complessità di questa fase è data dalla volontà di preservare il carattere di questi edifici rispetto alle normative. Difatti, se da una parte la normativa comunale (P.R.G.) prevede il mantenimento dei materiali e dell’aspetto esterno originario, dall’altra la normativa regionale (energetica) stabilisce dei valori termici e impiantistici difficilmente raggiungibili a causa delle diverse limitazioni dettate dalle normative. Come fase finale è stata effettuata una relazione energetica per due differenti tipologie di edifici, in modo tale da dimostrare il miglioramento termico e il consumo di essi. In rispetto delle normative e per rendere questi borghi autosufficienti, inoltre, si è pensato all’inserimento di un impianto fotovoltaico e di uno mini-eolico. Uno degli obiettivi di questo lavoro è quello di considerare i diversi aspetti (urbanistici, progettuali, tecnologici, sostenibili, di restauro) che possono interessare un progetto analogo, in modo tale che esso risulti completo da tutti i punti di vista, anche per una possibile realizzazione. Il progetto costituisce un modello di intervento, che permette di risollevare un’area ancora poco conosciuta e valorizzata, salvando la sua cultura, le sue tradizioni ed il suo ambiente.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleArchitettura rurale in Alta Valle Arroscia. Riqualificazione di tre insediamenti storici, tra recupero tecnologico-sostenibile ed efficienza energeticait_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorMagliocco, Adriano
unire.assistantSupervisorCattaneo, Enrica
unire.assistantSupervisorCanepa, Maria
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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