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dc.contributor.authorCanale, Maria Pia
dc.contributor.authorGalluccio, Debora
dc.contributor.authorMacciò, Danila
dc.date.accessioned2020-08-03T12:21:25Z
dc.date.available2020-08-03T12:21:25Z
dc.date.issued2020-04
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3093
dc.description.abstractLa Spezia è uno dei capoluoghi della Liguria, si trova all'estremo levante della regione al confine con la Toscana ed è situato in una posizione centrale rispetto al golfo naturale a cui dà il nome, quest’ultimo denominato anche Golfo dei Poeti. La tesi si pone come obiettivo la rivalutazione di un’area limitrofa all’ospedale Sant’Andrea, che ad oggi risulta essere stata trascurata, avendo perso la sua caratterizzazione e il suo ruolo all’interno del tessuto cittadino. Attualmente questo lotto è considerato “vuoto urbano”, situato però in un punto strategico rispetto agli assi viari principali della zona, e in una posizione centrale rispetto alla conformazione della città. Va inoltre ricordato che la stessa La Spezia è già di per sé una “cerniera”, in quanto collega i centri della costa con quelli dell’entroterra, ed è inoltre il principale snodo di comunicazione tra la Liguria e la Toscana. L’area di intervento si trova quindi in un luogo potenzialmente favorevole allo sviluppo, ed è classificata dal PUC come “Distretto di trasformazione” al quale deve esser destinata la realizzazione di un parcheggio scambiatore di 300 posti auto, con attività integrate di tipo commerciale, direzionale e residenziale. Si è deciso quindi di progettare, prevalentemente in altezza, un singolo edificio ibrido che racchiudesse le funzioni richieste; valutandone anche l’aspetto economico, in modo da verificare se effettivamente l’opera fosse realizzabile e se le richieste del PUC, aggiornato al 2002, fossero oggi sostenibili a livello monetario. La decisione di sviluppare l’edificio con un sistema a torre, dandogli una destinazione multifunzionale, permette di sfruttare al meglio sia l’illuminazione naturale dei nuovi ambienti all’interno di esso, sia di occupare a terra un’area ridotta, in modo da poter ricavare un nuovo spazio aperto, che assuma la funzione di piazza pubblica e destinata dunque a tutti i cittadini di La Spezia. Il portico, che caratterizza i basamenti degli edifici che si affacciano su tutta via Vittorio Veneto, viene qui ripreso e reinterpretato come un viale alberato e ombreggiato. Questo “portico alberato” fa anche da ingresso alla nuova piazza: ricca di verde, specchi d'acqua e giochi di luce; su cui si erige l'edificio multifunzionale. Il piede a terra dell’edificio è adibito alla funzione di parcheggio seminterrato, il cui uso non è limitato solo ed esclusivamente ai fruitori della nuova area progettata, ma anche a chi offre servizi limitrofi alla piazza. Successivamente si è studiata una disposizione degli ambienti in modo da garantire i giusti livelli di privatizzazione. Innanzitutto ricreando uno spazio pubblico aperto al vero e proprio ingresso sopraelevato dell’edificio, e conseguentemente organizzando i piani per funzioni: partendo dagli uffici e spazi di co-working; passando poi attraverso le zone ricettive caratterizzate da aree comuni, ristorante, sala conferenze, area benessere e piani alloggi; arrivando fino al residenziale, separato dalle altre funzioni grazie all’inserimento di un piano-filtro, attrezzato per attività di svago, ad uso degli inquilini degli appartamenti. In conclusione la tesi studia e applica le scelte progettuali ritenute più idonee ed efficaci affinché avvenga questo processo di rivalutazione, considerando gli aspetti urbanistici, economici edit_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleVenticinque al quadrato. Un edificio multifunzionale per la riqualificazione urbanait_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorCozzani, Alberto
unire.assistantSupervisorRosasco, Paolo
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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