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dc.contributor.authorFrisone, Giulia
dc.date.accessioned2020-08-03T10:22:47Z
dc.date.available2020-08-03T10:22:47Z
dc.date.issued2020-04
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3089
dc.description.abstractIl progetto si sviluppa attorno al tema del rapporto dualistico tra ville storiche e industria. La compresenza di un patrimonio storico con grandi aree industriali è un tema delicato e contemporaneamente affascinante. La parziale o totale dismissione di grandi impianti produttivi offre la possibilità di ripensare questa relazione, riflettendo sulle necessità della popolazione e sull’identità storica e contemporanea del territorio. Nel ponente genovese sono stati riscontrati diversi esempi che evidenziano questo contrasto. All’interno della ricerca sono stati individuati tutte le ville storiche nel territorio compreso tra Voltri e Sampierdarena, distinguendo tre casi principali: le ville demolite in favore della costruzione di infrastrutture per la viabilità, di edifici residenziali o di impianti industriali; le ville tutt’ora esistenti che hanno ceduto i propri giardini ad aziende industriali o commerciali; e le ville esistenti che conservano le proprie aree di pertinenza. Multedo, si evidenzia come caso paradigmatico. Questa delegazione, pur avendo un’estensione territoriale inferiore rispetto alle altre delegazioni ponentine, presenta impianti industriali molto più vasti e la maggior concentrazione dei casi di demolizione e cessione. Multedo era un territorio verde, una rinomata località turistico-balneare, fino alla metà del Novecento, quando l’incontrollato sviluppo industriale ha invaso il quartiere, causandone il graduale degrado. In particolare sono sorti i depositi petrolchimici della Ergon, della Superba e della A.Carmagnani. Quest’ultima si è insediata nel giardino di pertinenza di Villa Lomellini Rostan, oggetto dell’approfondimento progettuale. Oggi la villa, sede della società calcistica Genoa cfc, si ritrova quindi costretta tra l’autostrada A10, il campo da calcio che ha occupato la parte retrostante del giardino, il fiume Varenna e i depositi della Carmagnani. Da anni gli abitanti chiedono lo spostamento di questi stabilimenti, molti dei quali ad oggi sono parzialmente inutilizzati, per riportare vivibilità e migliorare la qualità della vita nel quartiere. Per riqualificare e rigenerare il territorio di Multedo è dunque necessario partire proprio da queste aree, convertire le sedi del petrolchimico in parchi urbani, restituendole ai cittadini e trasformandole in aree accessibili, in grado di attrarre flussi di popolazione. Il progetto si sviluppa principalmente sul lotto antistante Villa Rostan e prevede la conversione dell’area industriale in parco urbano e polo sportivo. L’obiettivo è quello di mantenere il contrasto tra gli impianti industriali e la villa cinquecentesca, conservando gli attuali elementi, come i vasconi che contenevano i serbatoi, le tubature o alcuni edifici, proprio per accentuare questo contrasto. Queste aree, oggi motivo di conflitto tra le autorità e gli abitanti, nel progetto diventano invece luogo di aggregazione e condivisione sociale. Le vasche di stoccaggio, oggi dismesse, diventano, a seguito della messa in sicurezza, uno skate park, uno spazio per l’arrampicata e una piscina all’aperto. Le tubature che coprono parte dell’area, una volta anch’esse poste in sicurezza, vengono utilizzate per la realizzazione di un parco sensoriale esperienziale, che nella stagione calda è sede di lezioni di sport all’aperto, oppure rimangono a disposizione di sport come il parkour. Negli edifici preesistenti vengono inseriti oltre ad una palestra da basket e pallavolo e una palestra per sport a corpo libero, servizi per il pubblico, uffici e un bar/ristorante con terrazza soprelevata. Infine l’interno di Villa Rostan rimane ad uso della società calcistica, ad eccezione del piano terra, sito a livello della nuova area pubblica e sportiva, per avere maggior compenetrazione tra la villa e lo spazio antistante. Data la particolare disposizione dei livelli della villa e del giardino, il piano terra risulta per altro essere il piano nobile dell’edificio. Nel progetto è dunque adibito a museo di quartiere, in cui riportare la storia delle ville del ponente genovese, della stessa villa e dell’intera delegazione, a spiegazione della conformazione di questi nuovi spazi.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titlePost-industrial Multedo. verde-petrolio, petrolio-verde: gli antichi depositi petrolchimici come nuovi parchi urbani per la riqualificazione e la rinascita di un quartiere induttore nel ponente genovese.it_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorGausa Navarro, Manuel
unire.assistantSupervisorPitanti, Matilde
unire.assistantSupervisorVercellino, Francesca
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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