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dc.contributor.authorMalagò, Chiara
dc.date.accessioned2020-07-30T07:57:45Z
dc.date.available2020-07-30T07:57:45Z
dc.date.issued2020-03
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/2942
dc.description.abstractLa biodiversità è essenziale per il funzionamento e l’efficienza degli ecosistemi. Infatti, è stato dimostrato che la perdita di biodiversità contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità ai disastri naturali, come inondazioni o tempeste tropicali, diminuisce il livello della salute all’interno della società, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche e impoverisce le tradizioni culturali. È noto che le specie autoctone contribuiscono alla tutela della biodiversità e rispettano le tradizioni e i patrimoni culturali e storici dei luoghi. L’uso di specie autoctone può tutelare il paesaggio e valorizzare il patrimonio naturale e culturale oltre a rappresentare una misura preventiva nei confronti delle invasioni di specie alloctone [1]. Il presente studio intende fornire un quadro complessivo sulla flora alloctona ed esotica in Italia, con particolare focus sulla Lombardia. Nella prima parte del lavoro di tesi si descrivono i rischi correlati all’uso non consapevole delle specie esotiche, soprattutto se caratterizzate da un comportamento invasivo. Tali rischi vengono poi contrapposti ai vantaggi associati all’impiego di specie autoctone, elencando esempi virtuosi di progetti sul territorio Lombardo, finalizzati alla difesa della biodiversità locale. Nella seconda parte del presente lavoro di tesi, i suddetti progetti vengono utilizzati come riferimento per la riqualificazione ambientale dell’area contigua al castello di Mirabello situato presso il comune di Pavia. Prima di entrare nel dettaglio delle azioni previste dalla riqualificazione, viene analizzato e descritto il contesto in cui essa si colloca, dedicando alcuni capitoli a Pavia e alla sua evoluzione storica in termini ambientali e architettonici. Infine, si entra nel dettaglio dell’area di progetto estesa dalla Certosa di Pavia al Castello Visconteo passando dalla Cascina Repentita e dal Castello di Mirabello. In particolare gli interventi di riqualificazione riguardano l’area limitrofa al Castello di Mirabello, per la quale è prevista l’eradicazione delle specie esotiche invasive e l’incremento della vegetazione con l’utilizzo di specie autoctone certificate provenienti dai vivai lombardi. Il castello ha quindi nuove funzioni e la vegetazione della corte interna diventa la cornice della facciata del castello stesso. Parole chiave: specie autoctone, specie esotiche, Lombardia, Pavia, Parco Visconteo, Castello di Mirabelloit_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleL'uso della flora autoctona nei progetti di paesaggio. Caso studio Pavia: il parco Visconteo e il castello di Mirabelloit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorVagge, Ilda
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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