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dc.contributor.authorRossini, Irene
dc.date.accessioned2020-06-18T10:14:13Z
dc.date.available2020-06-18T10:14:13Z
dc.date.issued2020-03
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/2811
dc.description.abstractGrazie alla collaborazione tra UniGe e Lo Yacht Club Italiano di Genova è stato possibile avviare un progetto di tesi che tratta il tema dell’analisi e del processo di recupero dell’imbarcazione storica Bigrin, attualmente in secca presso lo YCI. L’elaborato segue la trattazione dal titolo “Da Vea II a Bigrin, le origini e la storia” in cui è esposta la ricostruzione del valore storico e culturale dell’imbarcazione Bigrin, uno sloop bermudiano di 17.20 m costruito e varato nel 1960 dai cantieri Beltrami di Vernazzola (Ge). L’imbarcazione nacque con il nome di Vea II e venne costruita per volere di un vecchio socio del Club, l’ingegnere Eugenio Vaccari. Durante gli anni passò sotto la proprietà di diversi armatori, cambiò diversi nomi e subì diverse modifiche di layout interno ed esterno, modifiche strutturali e di impiantistica. Nel 2018 l’ultimo armatore Paolo Mettel, a causa del completo inutilizzo, decise di farla tornare al suo luogo originario e devolverla allo YCI. Apparentemente in buone condizioni, Bigrin era pronta per tornare a navigare fin da subito. Il Club decise per quell’anno di far partecipare la barca a qualche evento e regata. Durante i primi giorni di settembre prese parte al raduno delle Vele d’epoca di Imperia, ma la bonaccia totale impedì a Bigrin di spiegare le vele. Poco tempo dopo la barca fece parte della scenografia di uno shooting fotografico a Portofino per un marchio d’abbigliamento. Anche in quel caso non si presentò l’occasione di andare a vela causa aria ferma. A fine settembre del 2018 Bigrin partecipò alla Millevele di Genova e dopo una buona partenza a vele issate, poco prima di arrivare alla boa di bolina, iniziò inspiegabilmente ad imbarcare acqua in sottocoperta con rapidità; l’equipaggio fu costretto a ritirarsi e Bigrin grazie all’intervento della Guardia Costiera venne trainata in porto. Ha da questo momento inizio il progetto di tesi in collaborazione con lo Yacht Club Italiano: la ricostruzione accurata della storia dell’imbarcazione per desumerne il valore storico (elaborata nella tesi “Da Vea II a Bigrin, le origini e la storia”) , l’analisi dello stato di fatto di tutte le parti dell’imbarcazione e a seguire la proposta per il processo di recupero basata sulle disposizioni di logiche economiche e di manodopera del Club e sulla destinazione d’uso di Bigrin.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleBigrin, studio dello stato di fatto e recupero strutturale per il progettoit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorMorozzo della Rocca e di Bianzè, Maria Carola
unire.assistantSupervisorZappia, Giulia
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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