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dc.contributor.authorRicca, Giulia
dc.date.accessioned2020-02-16T19:36:24Z
dc.date.available2020-02-16T19:36:24Z
dc.date.issued2019-12
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/2711
dc.description.abstractL’oratorio di San Pietro al Parasio, Porto Maurizio è un’emergenza architettonica forse poco conosciu-ta ma di grande valore sia dal punto di vista artistico che storico. Nonostante la scarsa quantità di notizie relative alle sue prime fasi costruttive, si tratta probabilmente del più antico edificio religioso della città nonostante il suo apparato architettonico appaia oggi ba-rocco. Esso è frutto di varie trasformazioni che si sono susseguite nel tempo a partire, probabilmente, dal XII secolo, in concomitanza con la nascita del comune di Porto Maurizio (1161). Da piccola chie-setta, divenne poi nel XVI secolo sede della confraternita di San Pietro. Nel XVIII secolo, periodo di massima ricchezza e popolarità della confraternita, si assistette alla più grande fase di trasformazione dell’edificio con la realizzazione di tutto l’apparato architettonico e artistico che si è conservato fino ad oggi. L’edificio attualmente viene utilizzato per celebrazioni liturgiche e riunioni della confraternita la qua-le, essendo proprietaria del manufatto, vi risiede. Durante nei secoli l’edificio è stato oggetto di vari interventi dovuti sia a trasformazioni del circonda-rio che a esigenze di conservazione. Alcuni di questi sono documentati nei “Libri degli introiti e delle uscite” della confraternita che sono ancora oggi custoditi all’interno dell’oratorio e che rappresenta-no una preziosa fonte archivistica. Il tema affrontato è stato pertanto lo studio approfondito del manufatto nelle sue caratteristiche archi-tettoniche, decorative e materiche, accompagnato da un’attenta analisi delle fonti documentarie, fondamentale per poi pensare a un progetto di restauro conservativo consapevole e mirato. Una prima fase perciò ha riguardato l’elaborazione di un rilievo dettagliato che poi è stato utile per sviluppare il lavoro successivo di studio sui fenomeni di degrado che interessano l’edificio e il proget-to di restauro conservativo. La parte più complessa e delicata dell’intervento ha riguardato la facciata che, essendo stata sogget-ta a vari interventi alla fine del XX secolo, presenta un mosaico di malte che si sono rivelate per la maggior parte incompatibili tra di loro. I fronti laterali presentano varie tracce che appartengono probabilmente a fasi costruttive passate. Esse sono maggiormente osservabili sul fronte nord-ovest poiché esso faceva parte delle antiche mu-ra trecentesche della città e si trova pertanto ancora in muratura a vista. Pertanto, il progetto di restauro, oltre ad avere come obiettivo principale quello di conservare nel tempo il manufatto e di renderlo pienamente fruibile sia dal punto di vista estetico che funzionale da parte della collettività, ha anche quello di rendere riconoscibili ed individuabili i vari segni stratigra-fici presenti su di esso, che potrebbero essere fonte di approfondimento per studi successivi. Si è poi ipotizzato un piccolo adattamento funzionale dell’oratorio a sala espositiva progettando dei piccoli pannelli modulari e componibili che rendessero lo spazio fluido ma allo stesso tempo funzio-nale ad eventuali esposizioni che potranno avervi luogo.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleL'oratorio di San Pietro al Parasio, Porto Maurizio. Tra storia e conservazioneit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorNapoleone, Lucina
unire.assistantSupervisorBoato, Anna


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