dc.description.abstract | Lo spazio pubblico a Lima è distribuito in maniera non omogenea, in un’immensa agglomerazione urbana che si è sviluppata senza una pianificazione per via dell’assenza delle istituzioni. Le profonde differenze sociali si riflettono nel tessuto urbano e gli interessi privati prevalgono su quelli comuni. Gli spazi pubblici quindi, quando presenti, non sono adeguatamente attrezzati o ipercontrollati all’accesso e da telecamere. Questo ipercontrollo è dovuto alla paura che i cittadini hanno nei confronti dei propri concittadini, diretta conseguenza del terrore infuso dal lungo periodo di conflitto armato interno e di violazione dei diritti umani. Si è persa la fiducia nei confronti delle istituzioni, nei confronti dei cittadini, si è perso quindi il senso di cittadinanza.
Vivendo a Lima, gli alti muri e cancelli delle case e delle scuole, gli schermi e le telecamere delle stazioni di polizia, l’assenza di verde e le profonde differenze sociali tra quartieri adiacenti hanno colpito la nostra attenzione, oltre all’altissima percentuale di città che risulta essere costituita da quartieri autocostruiti e non ancora legalizzati.
Il tema in ambito accademico risulta essere raramente oggetto di studio dei laboratori di progettazione e l’università produce architettura quasi esclusivamente per la città consolidata.
Ci siamo chieste quindi come possano agire le nuove generazioni di architetti di Lima per reagire alle problematiche in tema di spazio pubblico e di quali strumenti si possano avvalere.
L’obiettivo è ricercare una metodologia che permetta ai giovani di operare nello spazio pubblico per attivarlo nell’immediato e riqualificarlo a lungo termine.La ricerca è stata strutturata in quattro momenti.
In primo luogo è stato analizzato il tema dello spazio pubblico dal punto di vista teorico e in seguito lo specifico caso di Lima, di cui vengono delineate caratteristiche, problematiche e cause tecniche, storiche e sociali.
La seconda parte mira a comprendere il concetto di movimento giovanile, dalle ragioni del malcontento agli obiettivi della ribellione grazie ad esempi di mobilitazioni di giovani del XX secolo nel mondo e nel contesto peruviano. Si scende quindi nello specifico delle manifestazioni a Lima che hanno contribuito alla caduta della dittatura di Fujimori nel 2000 ed alla nascita dei primi collettivi che si sono occupati di spazio pubblico. Sono state sistematizzate informazioni raccolte sul campo per realizzare una banca dati sui collettivi che hanno operato dai primi anni 2000 ad oggi. È stata quindi identificata la relazione tra la loro attività e le diverse politiche pubbliche in atto nel tempo a Lima.
La terza parte analizza il metodo con cui collettivi ed organizzazioni private di giovani che si occupano di spazio pubblico operano a Lima. È stato identificato l’Urbanismo Tattico come metodologia ricorrente ed è stata quindi analizzata la sua storia e le tappe del processo.
Essendo l’Urbanismo Tattico di origine statunitense risulta indispensabile studiare il contesto locale e gli interventi di rigenerazione urbana realizzati o in corso a Lima, di iniziativa pubblica e privata, identificando una Strategia Limegna.
Si giunge infine a delineare i caratteri dell’Urbanismo Tattico Limegno come Urbanismo Tattico calato nel contesto cittadino e che presenta quindi caratteristiche strettamente legate al contesto locale, tratte dalla Strategia Limegna e dai progetti considerati di buon esito. Nella quarta parte si analizza il caso studio Ocupa Tu Calle come organizzazione privata di giovani che opera nell’insediamento informale Alto Perù del distretto di Chorrillos di Lima. Viene analizzato il metodo e il processo con cui operano per la produzione dello spazio pubblico La Plaza e il modo con cui lo spazio ad oggi viene utilizzato. | it_IT |