dc.description.abstract | Il seguente lavoro di tesi presenta come oggetto di indagine il giardino di Villa Buonvisi-Bottini a Lucca, il cui impellente restauro è finalità ultima dello studio. Tuttavia – come si vedrà – fin dai primi sopralluoghi, dalle ricerche iniziali e dai confronti con la Prof.ssa Giusti, sono emerse evidenti le strette relazioni tra il palazzo, il giardino, l’adiacente via del Fosso con la tipologia seriale di edifici sorti per la produzione serica, il tessuto urbano e il sistema di mura – medievali e cinquecentesche – che porta a una conoscenza del livello “superiore” della città costellata di giardini.
Tale ricchezza e complessità ha prescritto necessariamente di intraprendere paralleli percorsi di conoscenza che hanno condotto a riconoscere proprio nella secolare storia della produzione serica lucchese la chiave interpretativa che ha guidato la proposta di restauro e valorizzazione di un ambito specifico della città – il sistema di villa, giardino e filatoi incardinato lungo il canale.
La metodologia di ricerca, dunque, è stata impostata su livelli plurimi, con un approccio osmotico tra discipline e tematismi: dalla storia urbana alla filiera di produzione serica; dall’analisi della polimatericità intrinseca al giardino, alla genealogia delle famiglie attraverso cui è passata la proprietà della villa; dai luoghi della seta che percorrono le vie della città, al palinsesto delle mura che la racchiudono entro un arborato cerchio.
La nutrita storiografia, consultata presso la Biblioteca Statale e la Fondazione Ragghianti, inerente ai temi esposti ha costituito la prima, imprescindibile, disamina di fonti indirette, indispensabili per orientare le indagini condotte presso l’Archivio di Stato di Lucca. I documenti archivistici – principalmente di natura cartografica – hanno rappresentato le fonti primarie a supporto e completamento delle azioni di rilievo architettonico e materico del giardino e degli adiacenti filatoi e dei sopralluoghi volti al riconoscimento di tracce e testimonianze dell’arte della seta nella città.
Come ricorda Georg Cristoph Martini nei primi decenni del XVIII secolo, proprio il carattere ambivalente dell’acqua del fossato, fonte di vitalità e diletto nell’estetica del giardino privato e forza propulsiva per il funzionamento delle ruote idrauliche dei filatoi adiacenti, posti in stretta relazione funzionale e visiva tramite le aperture nel muro di cinta, guida il doppio binario di ricerca su cui si fonda il seguente lavoro. Si propone infatti di cogliere nel restauro del giardino di villa Buonvisi Bottini, dimora eretta per conto di una grande famiglia lucchese di mercanti di seta, l’occasione per valorizzare la storia di un’arte e di un sapere di cui per secoli Lucca è stata egemone. | it_IT |