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dc.contributor.authorFognani, Roberta
dc.contributor.authorZagarella, Paola
dc.date.accessioned2019-07-02T08:04:40Z
dc.date.available2019-07-02T08:04:40Z
dc.date.issued2019-03
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/2551
dc.description.abstractQuesto progetto Genova Design Days: un evento di design che attraversa la città rappresenta una ricognizione intorno a Genova, vista dalla figura del designer, un tentativo di lavorare con passione e volontà alla relazione fortissima tra un modo di fare design e un modo di fare arte, in perfetto equilibrio tra ricerca ed artigianalità, tra attenzione alla memoria e nuova narrazione. Una sorta di ecosistema nel quale arte e design possono dialogare grazie al fil rouge dell’italianità perchè sia il design, sia i linguaggi visivi più attuali, ci consentono di comprendere meglio l’evoluzione culturale del nostro paese. La struttura della tesi si articola in cinque capitoli che riassumono non solo le tematiche ma anche un’esposizione dettagliata del progetto. Il capitolo di apertura definisce il Fuorisalone di Milano, la sua storia, i suoi confini, il suo sviluppo presentando alcuni dei distretti, palcoscenici di progetti ed esposizioni su un unico tema ispirato dalla genialità dei designer, presenti sul territorio. Negli anni il Fuorisalone ha visto crescere un numero sempre maggiore di mostre, eventi, incontri e presentazioni di nuove collezioni sparse per tutta Milano diventando un vero e proprio fenomeno di livello internazionale ed attirando migliaia di visitatori da tutto il mondo. Ha visto un’espansione a molti settori affini, tra cui food, tecnologie, automotive, telecomunicazione, moda ed arte. Il Fuorisalone non va inteso come un evento fieristico, in quanto non è organizzato da nessun ente e non è gestito da alcun organo istituzionale. Oggi, come in passato, l’evento è organizzato autonomamente dai singoli promotori, che si occupano anche della comunicazione e della promozione. Il secondo capitolo rappresenta una raccolta informazioni sul primo evento pubblico ideato e promosso dal DiDe, Distretto del Design, intitolato Genova Design Week, nuova realtà nel cuore del centro storico genovese che nasce per volontà di un gruppo d’imprenditori che hanno fatto della loro passione per il design uno strumento per rilanciare il quartiere. Con i suoi 113 ettari di superficie è uno dei centri storici medievali più estesi d’Europa. Il centro storico genovese è un dedalo di vicoli (caruggi) che si aprono inaspettatamente in piccole piazzette. Lo spirito di Genova risiedeva proprio in questi vicoli, dove si mischiavano da sempre, odori, sapori, lingue e culture diverse, e dove in questi spazi angusti, stretti tra le colline e il mare, l’orgoglio dei ricchi mercanti e dei nobili genovesi fece edificare splendide dimore oggi musei aperti al pubblico. In questo luogo dove il tempo pareva essersi fermato, palazzi nobiliari e splendide chiese si intervallavano a botteghe in attività da oltre cento anni, dove le specialità erano preparate secondo antiche ricette e gli oggetti di artigianato lavorati secondo tradizioni secolari. Esso costituiva la città nel suo insieme. Ma verso la metà del secolo scorso, quando Genova ha cominciato a svilupparsi fuori le mura dando origine ad un   nuovo centro urbano, il centro storico è stato sostanzialmente abbandonato. Poco alla volta, tutto questo si è allontanato in modo progressivo producendo degrado urbano e commerciale. Andati via i vecchi negozi, sono arrivati i chinatown, i mini market che vendono alcolici, i call center, con un pubblico immigrati che cammina tra molteplici alloggi vuoti e fatiscenti in attesa che qualcuno li faccia rivivere, tra un degrado urbano scalcinato, con i portici e le facciate dei palazzi cadenti, tra una papolazione sbandata che vaga inquietante insieme a tanta sporcizia, spaccio, prostituzione, etc...nel cuore di Genova. Così il DIDe ha creato un progetto per il rilancio di una parte preziosa del centro storico coinvokgendo tutti quei soggetti che nella progettualità creativa individuano la modalità efficace per reagire alla lunga crisi economica della città. Nel terzo capitolo si confrontano e analizzano cinque città straniere (nomi) dove si svolgono eventi annauli o biennali sul design organizzando e promuovendo mostre, conferenze, dibattiti e dove da sempre si cerca di porre attenzione allo sviluppo e alla promozione di giovani talenti. Si confronta il lor modo di creare l’evento e renderlo accessibile ad un pubblico ampio. Si confronta il meglio della cultura del progetto in tutte le sue scale, product design, moda, architettura, interior ed arti grafiche dove la pratica e la richerca del design contemporaneo sono oggi il cuore pulsante dell’economia. Si confrontao i luoghi, le locations e le idee. Ad ogni singola città è stata assegnata una “parola chiave” che la contraddistingue nel segno del design e che viene anallizata nel dettaglio: ogni parola corrisponde esattamente anche alle aspettative e alla volontà che Genova Design Days si propone di raggiungere. Nel quarto e quinto capitolo si entra nel vivo del progetto: Genova Design Days, evento ideato e voluto fortemente da giovani designer genovesi sarà un evento importante per tutta la città, capcae di diventare patrimonio collettivo, dove radicamento territoriale e globalizzazione convivono. Un evento diffuso per la città che riuscirà a coinvolgere grandi personaggi e soggetti del design mettendoli in dialogo con la comunità cittadina e affiancherà alle esposizioni tradizioni ricerca, sperimentazione, dibattito, intervento sul territorio. Centrerà l’obbiettivo nel coinvologere sempre più showroom, aziende, studi di progettazione e professionali, gallerie d’arte, musei, università e designer in un sistema integrato di comunicazione che permetterà l’attivazione di sinergie tra industria, cutura e creatività. Inoltre, valorizzerà con un ampio programma di appuntamenti le eccellenze del territorio in cui design, cultura della moda e del cibo si attastano essere driver di crescita. Non si tratta più di una mostra edificio/oggetto ma piuttosto di un campus aperto alla città, con una densa trama di spazi interni ed esterni.   Quello che si cercherà di fare è lavorare su livelli molto diversi: destinati ad un bambino, o ad un intenditore d’arte contemporanea ma anche a chi non ne sa niente. Sarà un’avventura entusiasmante nella quale la freschezza e l’estemporaneità saranno fondamentali con un lavoro di programmazione alla base di tutto. Purtroppo ci sono momenti nella vita di una città in cui ogni progetto sembra essere destinato a permanere in una costante situazione di stallo, in cui non succede nulla per tanto tempo. L’arte e il design non erano contemplati tra questioni d’interesse pubblico. Adesso, invece, c’è un revival ed è positivo il fatto che questa inversione di tendenza sia voluta dall’alto, dalle istituzioni. Genova vive una ritrovata consapevolezza delle sue possibilità, delle sue ambizioni e del suo ruolo di superba, città ricca di storia, tesori nascosti, angoli suggestivi. Per cui merita un progetto ambizioso come Genova Design Days che valorizza il fascino di una città crocevia di popoli e di culture diverse, che ha fatto innamorare scrittori, poeti e cantautori nel racconto delle sue bellezze, dei suoi contrasti e della sua anima nascosta.   ci di progetti ed esposizioni su un unico tema ispirato dalla genialità dei designer, presenti sul territorio. Negli anni il Fuorisalone ha visto crescere un numero sempre maggiore di mostre, eventi, incontri e presentazioni di nuove collezioni sparse per tutta Milano diventando un vero e proprio fenomeno di livello internazionale ed attirando migliaia di visitatori da tutto il mondo. Ha visto un’espansione a molti settori affini, tra cui food, tecnologie, automotive, telecomunicazione, moda ed arte. Il Fuorisalone non va inteso come un evento fieristico, in quanto non è organizzato da nessun ente e non è gestito da alcun organo istituzionale. Oggi, come in passato, l’evento è organizzato autonomamente dai singoli promotori, che si occupano anche della comunicazione e della promozione. Il secondo capitolo rappresenta una raccolta informazioni sul primo evento pubblico ideato e promosso dal DiDe, Distretto del Design, intitolato Genova Design Week, nuova realtà nel cuore del centro storico genovese che nasce per volontà di un gruppo d’imprenditori che hanno fatto della loro passione per il design uno strumento per rilanciare il quartiere. Con i suoi 113 ettari di superficie è uno dei centri storici medievali più estesi d’Europa. Il centro storico genovese è un dedalo di vicoli (caruggi) che si aprono inaspettatamente in piccole piazzette. Lo spirito di Genova risiedeva proprio in questi vicoli, dove si mischiavano da sempre, odori, sapori, lingue e culture diverse, e dove in questi spazi angusti, stretti tra le colline e il mare, l’orgoglio dei ricchi mercanti e dei nobili genovesi fece edificare splendide dimore oggi musei aperti al pubblico. In questo luogo dove il tempo pareva essersi fermato, palazzi nobiliari e splendide chiese si intervallavano a botteghe in attività da oltre cento anni, dove le specialità erano preparate secondo antiche ricette e gli oggetti di artigianato lavorati secondo tradizioni secolari. Esso costituiva la città nel suo insieme. Ma verso la metà del secolo scorso, quando Genova ha cominciato a svilupparsi fuori le mura dando origine ad unit_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleGDD Genova Design Days. Un evento che attraversa la cittàit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorFagnoni, Raffaella
unire.supervisorValenti, Alessandro
unire.assistantSupervisorParodi, Luca
unire.assistantSupervisorRonco Milanaccio, Alessia


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