dc.description.abstract | Il progetto di trasformazione urbanistica, portato avanti in questa Tesi di Laurea, fonda la sua idea nella necessità di trovare una nuova strategia urbanistica, in grado di mettere in rete, recuperare, rinnovare percorsi pedonali, ciclabili, spazi pubblici, ville, musei, complessi di interesse storico ex industriale, aree trascurate o poco valorizzate, anche ipotizzando soluzioni coraggiose e innovative. E’ sorta la necessità di promuovere tutte quelle aree marginali o di fruizione limitata ai residenti che possano così trasformarsi in un tessuto vivo e sempre nuovo che favorisca la mobilità dolce e lo svi¬luppo turistico.
E’ dovere di noi futuri progettisti offrire scenari diversificati pensati per adattarsi alla morfologia naturale, alla storia, alle abitudini e alle realtà positive esistenti per questa porzione di Genova, orgogliosa di essere riconosciuta come entità distinta e condivisa del grande agglomerato urbano.
Il progetto SoftRoadCity focalizza la sua azione su questi grandi temi:
- Riduzione del flusso di traffico in ingresso al centro; studio di appositi “filtri” al traffico veicolare, cioè nodi di interscambio presso il casello auto¬stradale, il depuratore, il nuovo porticciolo e il nuovo mercato-stazione di Multedo per ridurre il flusso di auto in entrata e rendere superfluo l’uso dell’auto.
- Massimizzare la fruizione del centro storico con la pedonalizzazione di alcuni assi a vocazione commerciale e la creazione di una “zona 30”. Garantire la totale pedonalità presso la palazzata storica a mare attraverso l’interramento di un tratto di Aurelia. Riabilitare i percorsi storici di Villa Pallavicini e Villa Gavotti garantendo l’accesso esclusivo dei pedoni direttamente dal mare.
- Creazione di una rete per la mobilità ciclo-pedonale che coinvolga nuove parti di territorio: un percorso ciclabile a mare attraverso opere di cucitura dei tratti esistenti, un nuovo percorso d’altura fino al Parco Avventura e un lungo tracciato nella Val Varenna che ridisegni gli argini, che riduca il rischio idraulico e che spinga il flusso turistico anche nell’entroterra. Recupero dei percorsi di crinale e di creuza per rendere “permeabili” i quartieri collinari e offrire ai visitatori i loro scorci incantevoli.
Questo lavoro prova a rimettere al centro il pedone e il ciclista, da troppo tempo considerati utenti deboli e subor¬dinati al traffico veicolare. Una delle scelte di questo progetto sta nell’uso di un lin¬guaggio semplice e riconoscibile, che dia unifor¬mità e coerenza al ridisegno della costa e delle parti pubbli¬che del centro abitato.
Rivoluzionare la percezione degli spazi pubblici e il modo di spostarsi, in auto come a piedi, significa dare nuove chances di sviluppo al territorio, operando azioni coraggiose e virtuose, come dimo¬strano i casi analoghi di tutto il mondo.
La continuità del percorso ciclo-pedonale di costa deve interessare tutta la città, da Voltri a Boccadasse. Nell'area di progetto, grazie all’interramento della sua principale ar¬teria stradale si liberano dal traffico grandi spazi, resi coerenti nel linguaggio architettonico e uniti dalla nuova rete di assi a mobilità dolce: creuze e piste ciclabili (distinte per tipologia di percorso ed estensione) recitano la parte da leone e dal lungomare si diramano verso le col¬line e verso un entroterra tutto da riscoprire. La riduzione dell’impatto visivo e acustico del traffico garanti¬sce una fruibilità della passeggiata sconosciuta alla cittadinanza Pegliese. | it_IT |