Mostra i principali dati dell'item

dc.contributor.authorTrentini, Ylenia
dc.date.accessioned2019-07-01T09:48:42Z
dc.date.available2019-07-01T09:48:42Z
dc.date.issued2019-03
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/2540
dc.description.abstractIl sistema carcere, nel corso dei secoli, ha subito drastiche mutazioni. Si è passati da un carcere punitivo ad un carcere riabilitativo, da un sistema di torture e umiliazioni ad un sistema che pone al centro il reinserimento nella società del detenuto. Notevoli cambiamenti si sono avuti anche nell’architettura di questo luogo. Prima si configurava in grotte sotterranee, poi in palazzi bassi appositamente edificati in prossimità di cattedrali o mercati cittadini in armonia con l’urbanizzato circostante, poi si è giunti gradualmente a una separazione fisica della prigione dal tribunale. La prima venne consegnata ad una progressiva segregazione ed estraniazione dal contesto civile urbano, il secondo, rimase nel centro cittadino. Ad oggi la normativa penitenziaria privilegia lo stabilirsi di forti legami con la collettività esterna, l’integrazione della vita carceraria con quella cittadina, l’elemento carcere non vuole più essere un luogo oscuro da cui stare lontani, ma una componente architettonica e caratterizzante della forma dell’abitare contemporaneo. Tuttavia, nonostante il grado di civiltà raggiunto con le innovazioni in materia legislativa e di edilizia, ancora oggi è possibile riscontrare diverse problematiche che mettono a dura prova il rispetto dei diritti e della dignità umana. Questioni che fanno ricadere la detenzione nel suo risvolto originario di punizione piuttosto che elevarla ad opportunità di recupero. È chiaro quindi come una svolta al sistema sia necessaria. Nella parte iniziale dell’elaborato sono stati individuati alcuni principi per un nuovo design delle prigioni, un design che porta ad avere degli edifici più a misura d’uomo e che possano permettere una vita dignitosa per i detenuti e facilitarne il loro reinserimento nella società. Essendo impossibile, da un giorno all’altro, applicare questi principi alle carceri già esistenti che hanno un design diverso, quello che si può fare è puntare all’incremento e miglioramento degli spazi già esistenti e delle attività ricreative e culturali all’interno delle strutture. E uno dei modi per realizzare questi miglioramenti ad un costo contenuto può essere quello di realizzare delle aree esterne attrezzate in cui i detenuti possano svolgere attività diverse (leggere, passeggiare, fare giardinaggio, ascoltare il vento tra le foglie, terapie di gruppo…), possano sviluppare relazioni interpersonali e possano avere contatti con la natura che, come ormai acclarato da diversi studi, ha numerosi e disparati effetti benefici sugli individui. Nella parte finale dell’elaborato si propone quindi un progetto per la realizzazione all’interno del carcere di Pavia di un’area esterna attrezzata, usufruibile dai detenuti della X sezione, la quale ospita reclusi con malattie psichiatriche croniche. L’area verde si vuole proporre come elemento di collegamento tra il carcere e il “mondo esterno”, non vuole in alcun modo nascondere al detenuto la propria condizione di recluso, ma è uno spazio che vuole rappresentare l’unione tra l’elemento prigione e l’elemento liberta. A Space of Freedom Design of a green area for the X section’s inmates of the Pavia prison The prison system has undergone drastic changes over the centuries. We have moved from a punitive prison system to a rehabilitation one, from a system of torture and humiliation to a system that places at center the reintegration in the society of prisoner. Significant changes have also occurred in the architecture of this place. Before, it was configured in underground caves, then, in low buildings built on purpose near cathedrals or city markets, in harmony with the surrounding urban area, afterwards we gradually came to a physical separation of the prison from the court. The first was left to a progressive segregation and estrangement from the urban civil context, the second, remained in the city center. To date, the prison legislation favors the establishment of strong links with the external community, the integration of prison life with the city, the prison element no longer wants to be a dark place to stay away from, but an architectural component that characterizes the form of contemporary living. However, despite the degree of civilization achieved with innovations in legislation and construction, it is still possible to find various problems that put a strain on respect for human rights and dignity. Issues that make the detention fall into its original punishment rather than elevate it to recovery opportunities. It is therefore clear that a turning point in the system is necessary. In the first part of this work some principles have been identified for a new design of prisons, a design that leads to having more “on a human-scale” buildings that can allow a decent life for the prisoners and ease their reintegration into society. Since it is impossible, from one day to the next, to apply these principles to existing prisons that have already a different design, what can be done is to aim for the increase and improvement of existing spaces and of the recreational and cultural activities within the structures. One of the ways to make these improvements at a low budget can be to create equipped outdoor areas where prisoners can do different activities (reading, walking, gardening, listening to the wind blowing among the leaves, group therapies ...), can develop interpersonal relationships and can have contact with nature, which, as has been proved by various studies, has numerous and disparate beneficial effects on individuals. In the second part of the work a project is therefore proposed for the realization, inside the prison of Pavia, of an external equipped area for the convicts of the X section, which hosts prisoners with chronic psychiatric illnesses. The green area is intended as an element of connection between the prison and the "outside world", it does not in any way hide the prisoner's condition of being a prisoner, but it is a space that wants to represent the union between the prison element and the freedom element.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleUno spazio di libertà. Progetto di area verde per i detenuti della X sezione della Casa Circondariale di Paviait_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorSenes, Giulio
unire.assistantSupervisorFumagalli, Natalia


Files in questo item

Questo item appare nelle seguenti collezioni

Mostra i principali dati dell'item