dc.description.abstract | Le masserie, rappresentano la testimonianza di una società basata sul rapporto uomo-lavoro-produzione. Nelle varie soglie storiche l’involucro architettonico è stato mutato, di volta in volta, nella propria struttura adattandolo continuamente alle richieste di mercato. La campagna pugliese e gli edifici masserizi insiti al suo interno, dopo il lungo periodo di abbandono, sono protagoniste a partire dal XX secolo di un rinnovo globale che non interessa solamente il singolo edificio, ma fagocita al suo interno anche le relazioni che da esso si propagano a livello territoriale. La vocazione a cui sono destinate le masserie oggi, è quella nei settori turistici-ricettivi, con l’intento di promuovere un’area ricca di memoria e di produzioni che da sempre rendono la Puglia prestigiosa a livello europeo e mondiale.
L’obiettivo della tesi di laurea è stato quello di restaurare e rifunzionalizzare una masseria di famiglia, ormai da anni abbandonata ed in continuo deterioramento sita nel Comune di Fasano, inglobandola in questo nuovo circuito economico promotore delle necessità attuali, mutate rispetto al passato, tramite un cambiamento di destinazione funzionale, che al contempo continui a mantenere alla luce le memorie della storia.
Come già detto, il territorio, fin dall’antichità legato alle attività agro-pastorali ha dovuto creare delle strette relazioni con gli edifici che tanto lo caratterizzano; ogni singolo spazio interno, ha una propria funzione interconnessa univocamente con un’attività che veniva svolta all’ esterno. Tuttavia, i legami che vi si riscontrano, non sono solo di tipo lavorativo, ma anche di tipo personale; il clima che viene respirato è quello delle antiche famiglie che oltre a dover provvedere al proprio sostentamento, dovevano creare dei luoghi idonei allo svolgimento delle attività che lo consentivano, creando “piccole comunità” che dovevano convivere e sostenersi a vicenda per poter affrontare le asprezze della vita quotidiana.
La finalità è stata raggiunta lavorando per gradi, dove al primo posto l’attenzione si è concentrata sull’intero complesso insito nel paesaggio agrario di pertinenza, e solo successivamente sulle singole parti che compongono l’edificio. L’approccio è stato quello del restauro conservativo con una necessaria, ma minima, introduzione di nuovi interventi al fine di migliorare la struttura a livello di confort abitativo e di integrare al meglio la nuova destinazione d’uso. | it_IT |