Conoscenza e applicazione delle DAT nella pratica infermieristica: una ricerca sulla consapevolezza professionale

Abstract

Negli ultimi decenni, il concetto di salute si è progressivamente evoluto da una visione puramente biomedica a una concezione più ampia e complessa, che considera la persona nella sua totalità, includendo le dimensioni fisiche, psicologiche, sociali e spirituali. In questo contesto, la possibilità per ogni individuo di partecipare attivamente alle scelte che riguardano la propria salute e il proprio percorso di cura ha assunto un’importanza sempre maggiore. Un passaggio fondamentale in questa direzione è rappresentato dalla Legge 22 dicembre 2017, n. 219, recante “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, che riconosce e tutela il diritto del paziente a essere pienamente informato e a esprimere liberamente il proprio consenso o dissenso rispetto agli interventi sanitari proposti. La legge stabilisce inoltre la possibilità, per ogni persona, di redigere Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), attraverso le quali si può manifestare in anticipo la propria volontà rispetto a trattamenti sanitari futuri, nell’eventualità di una perdita di capacità decisionale. Parallelamente, l’ambito delle cure palliative ha assunto un ruolo sempre più rilevante, in quanto volto a garantire dignità, conforto e qualità della vita nelle fasi più delicate della malattia. Le cure palliative rappresentano un modello assistenziale centrato sulla persona, sostenuto da un lavoro di équipe e finalizzato non solo al controllo del dolore, ma anche al supporto psicologico, relazionale e spirituale del paziente e della sua famiglia. In tale scenario, la figura dell’infermiere assume un ruolo cruciale, L’infermiere, infatti, è spesso il professionista sanitario più vicino al paziente, sia sul piano clinico che umano. Il suo agire professionale è orientato non solo dalle competenze tecnico-scientifiche, ma anche da principi etici e deontologici, sanciti dal Codice Deontologico dell’Infermiere.

In recent decades, the concept of health has progressively evolved from a purely biomedical vision to a broader and more complex one that considers the whole person, encompassing physical, psychological, social, and spiritual dimensions. In this context, the ability for each individual to actively participate in decisions regarding their own health and treatment has become increasingly important. A fundamental step in this direction was represented by Law No. 219 of December 22, 2017, containing "Rules on Informed Consent and Advance Treatment Directives," which recognizes and protects the patient's right to be fully informed and to freely express their consent or dissent regarding proposed healthcare interventions. The law also establishes the possibility for anyone to draft Advance Treatment Directives (ADDs), through which they can express their wishes in advance regarding future healthcare treatments in the event of a loss of decision-making capacity. At the same time, palliative care has assumed an increasingly important role, as it aims to ensure dignity, comfort, and quality of life during the most delicate stages of illness. Palliative care represents a person-centered care model, supported by teamwork and aimed not only at pain management but also at providing psychological, relational, and spiritual support to the patient and their family. In this context, the nurse plays a crucial role. Indeed, nurses are often the healthcare professionals closest to the patient, both clinically and personally. Their professional actions are guided not only by technical and scientific expertise, but also by ethical and professional principles, enshrined in the Nurses' Code of Ethics.