Approccio fisioterapico nei disturbi del comportamento alimentare: integrazione tra propriocezione corporea e relazionale.

Abstract

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano condizioni cliniche complesse caratterizzate da alterazioni nel comportamento alimentare, nella percezione corporea e nell'immagine di sé, influenzate da fattori biologici, psicologici e socioculturali. Un aspetto cruciale di tali disturbi è la compromissione della propriocezione, concepita non solo come una funzione sensoriale e motoria, ma anche come un'esperienza relazionale e identitaria.

Il presente studio si propone di approfondire l'approccio fisioterapico nei DCA, con un particolare focus sull'integrazione tra propriocezione corporea e relazionale. Nella prima sezione, vengono analizzate le alterazioni percettive, posturali e sensoriali che caratterizzano questi disturbi all'interno di un modello biopsicosociale che concepisce il corpo come uno spazio di espressione, percezione e interazione. La seconda sezione esplora il significato neurofisiologico e terapeutico della propriocezione, distinguendo tra la dimensione neuromotoria, correlata a postura, equilibrio e schema corporeo, e quella relazionale, mediata dall'intervento terapeutico e dalla relazione tra fisioterapista e paziente.

Lo studio sperimentale condotto su un campione limitato di pazienti ha valutato gli effetti di un protocollo fisioterapico propriocettivo, mirato a migliorare postura, consapevolezza corporea e tolleranza al contatto. I risultati preliminari indicano un aumento della consapevolezza sensoriale, una maggiore integrazione dello schema corporeo e una diminuzione della resistenza, sia fisica che relazionale, evidenziando il potenziale del trattamento propriocettivo come strumento di cura e trasformazione.

Il lavoro sottolinea l'importanza della fisioterapia all'interno di un team multidisciplinare per i DCA, proponendo la propriocezione come un collegamento essenziale tra corpo e mente, capace di promuovere accettazione, sicurezza e benessere nella relazione con il sé e con gli altri.

Eating disorders (EDs) are complex clinical conditions characterized by disordered eating behaviors and a distorted body image, influenced by biological, psychological, and sociocultural factors. One of their core features is an alteration of proprioception, understood not only as a sensory–motor function but also as a relational and identity-related experience.

This thesis explores the physiotherapeutic approach to eating disorders, focusing on the integration of bodily and relational proprioception. The first section reviews the literature on perceptual, postural, and sensory alterations in EDs within a biopsychosocial framework, emphasizing how body awareness and proprioceptive dysfunctions contribute to symptom persistence. The second section deepens the neurophysiological and therapeutic meaning of proprioception, distinguishing between the neuromotor dimension—related to posture, balance, and spatial body perception—and the relational dimension, expressed through therapeutic touch and the patient–therapist interaction.

An experimental pilot study was conducted to assess the effects of a proprioceptive physiotherapy protocol on patients with EDs. The intervention included exercises aimed at improving postural stability, body awareness, and tolerance to physical contact. Preliminary results showed enhanced perception of body schema, increased sensory awareness, and reduced resistance to touch, suggesting that proprioceptive physiotherapy may foster not only functional recovery but also a deeper sense of embodiment and self-acceptance.

Overall, this work highlights the crucial role of physiotherapy within the multidisciplinary treatment of eating disorders, proposing proprioception as both a rehabilitative and relational tool that supports patients in rebuilding a safe, integrated, and meaningful relationship with their bodies.