Volere è potere? Studio osservazionale prospettico sul ruolo della Motivazione nel recupero post-ictus in fase sub acuta

Abstract

Tale lavoro nasce dall’interesse verso la complessità del percorso di recupero dei pazienti sopravvissuti a ictus e dall’eterogeneità dei quadri clinici conseguenti all’evento. L’analisi considera i diversi fattori che, interagendo tra loro, possono influenzare la qualità del recupero nella fase riabilitativa intensiva, con particolare attenzione alla motivazione, elemento a lungo sottovalutato ma oggi riconosciuto come possibile determinante nel processo di riabilitazione. Il tema si inserisce nel contesto del modello bio-psico-sociale, che promuove una visione globale dell’individuo e del suo ambiente di vita. L'obbiettivo è indagare se e in che misura la motivazione alla riabilitazione influenzi il recupero funzionale nei pazienti post-ictus in fase sub-acuta, analizzando anche l’impatto dei fattori psicologici e relazionali sugli esiti clinici. Studio osservazionale prospettico condotto su 12 pazienti ricoverati presso l’Istituto Maugeri di Genova e sottoposti a riabilitazione intensiva per due mesi. Sono stati utilizzati TCT, MI, BI e MORE Scale per la misurazione della motivazione. I dati pre e post trattamento sono stati confrontati per valutare le correlazioni tra motivazione iniziale e miglioramento funzionale. L’analisi di correlazione di Pearson ha evidenziato una relazione negativa debole e non significativa (r = −0.27; p = 0.45). Tuttavia, l’esclusione di due valori atipici ha mostrato un’inversione del trend, indicando una correlazione positiva tra motivazione iniziale e miglioramento prestazionale. I risultati mostrano l’eterogeneità della relazione tra motivazione e recupero post-ictus, influenzata da fattori psicologici e sociali. La valutazione sistematica della motivazione potrebbe favorire interventi mirati e migliorare la qualità della riabilitazione e della vita dei pazienti.

This work stems from an interest in the complexity of the recovery journey of stroke survivors and the heterogeneity of clinical conditions following the event.

The analysis considers the various factors that, interacting, can influence the quality of recovery in the intensive rehabilitation phase, with particular attention to motivation, a long-underestimated factor but now recognized as a potential determinant of the rehabilitation process. This topic is part of the biopsychosocial model, which promotes a holistic view of the individual and their living environment.

The goals was investigate whether and to what extent motivation for rehabilitation influences functional recovery in post-stroke patients in the subacute phase, also analyzing the impact of psychological and relational factors on autonomy and clinical outcomes. Prospective observational study conducted on 12 patients admitted to the Maugeri Institute in Genoa and undergoing intensive rehabilitation for two months. The TCT, MI, BI, and MORE Scale were used to measure motivation. Pre- and post-treatment data were compared to assess the correlations between initial motivation and functional improvement.

Pearson correlation analysis revealed a weak and non-significant negative relationship (r = −0.27; p = 0.45). However, the exclusion of two atypical values revealed a reversal of the trend, indicating a positive correlation between initial motivation and performance improvement. Some clinical cases have suggested that functional recovery can, in turn, foster motivation, confirming the existence of a virtuous circle between motor improvement and active engagement. The results demonstrate the heterogeneity of the relationship between motivation and post-stroke recovery, influenced by emotional, psychological, and social factors. Systematic assessment of motivation could facilitate targeted interventions and improve the quality of rehabilitation and life of patients.