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La nuova centralità del Tsrm nel percorso diagnostico per la diagnosi precoce del carcinoma prostatico tramite RM-eco fusion

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tesi35841892.pdf (7.338Mb)
Autore
Scandale, Gabriele <1997>
Data
2025-11-21
Disponibile dal
2025-11-27
Abstract
La biopsia prostatica odiernamente è l’unico strumento di diagnosi oggettiva nell’identificazione della neoplasia. L'interpretazione del dato bioptico può tuttavia condurre ad una diagnosi non completa o non valida in relazione alla mancata identificazione di possibili altri foci neoplastici, correlati alla multifocalità della neoplasia. I recenti progressi nella diagnostica del carcinoma prostatico tramite risonanza magnetica prostatica multiparametrica, uniti all’introduzione della biopsia mirata mediante fusione di immagini (risonanza magnetica ed ecografia transrettale), hanno segnato un'importante innovazione nel percorso diagnostico di questa patologia. Lo scopo del presente studio è valutare la performance diagnostica della biopsia prostatica mirata, eseguita con tecnica di fusione delle immagini RM-Eco (biopsia "fusion" o "cognitiva") ed in parte confrontandola con la biopsia prostatica tradizionale sistematica (basata su 12 o più prelievi in sedi predefinite) Lo scopo di questo elaborato è evidenziare il ruolo centrale del tecnico di radiologia medica (TSRM) nella gestione, esecuzione e standardizzazione dell’esame. Diversi studi hanno dimostrato che la risonanza magnetica multiparametrica, combinata con la tecnologia di fusione MRI–ecografia (US) che consiste nel sovrapporre le immagini MRI precedentemente acquisite con immagini ecografiche transrettali in tempo reale (TRUS) rappresenta un metodo promettente per la diagnosi del carcinoma prostatico (PCa), con un alto tasso di rilevazione del cancro superiore al 60%. La biopsia con fusione MRI–US potrebbe rappresentare un approccio ragionevole nei pazienti con biopsie precedenti negative e punteggio PIRADS elevato alla risonanza, al fine di garantire un’elevata rilevazione del carcinoma prostatico clinicamente significativo e ridurre la diagnosi di tumori clinicamente non significativi.
 
Abstract (English Version) Prostate biopsy currently represents the only objective diagnostic tool for the identification of prostate neoplasia. However, the interpretation of biopsy data may lead to incomplete or inaccurate diagnoses due to the possible failure to identify additional neoplastic foci related to the multifocal nature of the disease. Recent advances in prostate cancer diagnostics through multiparametric magnetic resonance imaging (mpMRI), combined with the introduction of targeted biopsy using image fusion techniques (magnetic resonance imaging and transrectal ultrasound), have marked a significant innovation in the diagnostic pathway of this pathology. The aim of this study is to evaluate the diagnostic performance of targeted prostate biopsy performed using MRI–ultrasound image fusion (also known as “fusion” or “cognitive” biopsy) and to partially compare it with the traditional systematic biopsy approach, which is based on 12 or more predefined sampling sites. This work also aims to highlight the central role of the Medical Radiology Technologist (TSRM) in the management, execution, and standardization of the procedure. Several studies have demonstrated that multiparametric magnetic resonance imaging combined with MRI–ultrasound (US) fusion technology—which overlays previously acquired MRI images with real-time transrectal ultrasound (TRUS) scans—represents a promising method for prostate cancer diagnosis, achieving a cancer detection rate exceeding 60%. MRI–US fusion biopsy may therefore represent a rational approach for patients with previous negative biopsies and elevated PIRADS scores on MRI, ensuring a higher detection rate of clinically significant prostate cancer while reducing the diagnosis of clinically insignificant tumors.
 
Tipo
info:eu-repo/semantics/bachelorThesis
Collezioni
  • Laurea Triennale [4018]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/13864
Metadati
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