Modelli e componenti
https://unire.unige.it/handle/10621/2
2024-03-19T12:29:45ZSezione verticale della fiancata dell'incrociatore corazzato "G. Garibaldi"
https://unire.unige.it/handle/10621/171
Sezione verticale della fiancata dell'incrociatore corazzato "G. Garibaldi"
Ansaldo (Genova)
Il modello, realizzato in legno, mostra le strutture di supporto del fasciame esterno munito di corazzatura estesa da poco sotto il galleggiamento sino al ponte superiore. In base al criterio di costruzione delle navi militari tra la fine dell'Ottocento e la Seconda Guerra Mondiale, lo spessore della corazzatura è adeguato a sopportare l'impatto di proiettili di artiglieria di calibro pari a quelle montate sulla nave stessa. All'interno è sistemata una "paratia antischegge", con la funzione di resistere allo scoppio di un proiettile che abbia penetrato la corazzatura principale. L'incrociatore corazzato fu progettato da Edoardo Masdea su sollecitazione di Brin e fu costruito presso i cantieri Ansaldo di Sestri Ponente (varato nel 1899).
2062-06-01T00:00:00ZTelegrafo di macchina
https://unire.unige.it/handle/10621/159
Telegrafo di macchina
Il telegrafo di macchina ha costituito per decenni il sistema di comunicazione degli ordini di comando dal ponte di comando alla sala macchine. Il telegrafo è costituito da una colonna verticale sormontata da una leva, da un quadro comandi costituito da settori circolari e da un indicatore. Ad ogni settore angolare della leva e dell'indicatore corrisponde un preciso comando alle macchine: STOP (macchine ferme), PRONTI (macchine pronte a muovere), FINITO (finito in macchina), ADAGIO (avanti/indietro adagio), MEZZA (avanti/indietro mezza forza), TUTTA (avanti/indietro tutta forza). Ad ogni comando corrisponde una diversa potenza erogata dall'apparato propulsivo. Il telegrafo di macchina è posizionato sia sul ponte di comando che in sala macchine (sala propulsione); la posizione indica lo stato attuale della propulsione. Quando dal ponte di comando la leva viene spostata per ordine dell'ufficiale di guardia, si sposta anche l'indicatore in sala macchine segnalando la richiesta di diversa andatura. Lo spostamento della leva in sala macchine nella posizione corrispondente a quella indicata dalla plancia è segnale di conferma dell'ordine ricevuto. Attualmente il telegrafo di macchina è rimasto in forma più compatta e rappresenta solo uno dei possibili modi mediante i quali, attraverso l'automazione, è possibile controllare l'andatura di una nave.
2062-06-01T00:00:00ZGiroscopio zavorrato
https://unire.unige.it/handle/10621/158
Giroscopio zavorrato
Ditta H. Maihak (Amburgo)
Il modello, in vera grandezza, è stato realizzato per scopi didattici. Il giroscopio ha un volano di circa 12 cm di diametro montato su una doppia sospensione cardanica; i due anelli hanno diametri rispettivamente di 15 cm e 18 cm. Il tutto è montato su un basamento di legno di teak di circa 55 cm di altezza e una base di 20x30 cm. Il volano del modello è mosso da un motore elettrico del tipo universale: con tensione di alimentazione di circa 90V esso faceva 3500 giri, come si leggeva da una curva di taratura del 1918. Il giroscopio zavorrato è un girostato vincolato al piano orizzontale che ha per vincolo la forza di gravità: all'elemento cardanico che sostiene l'asse girostatico è fissato un peso che produce una coppia quando l'asse si solleva dal piano orizzontale. La cassa girostatica è tenuta sospesa con un sistema simile ad un pendolo. Il volano è montato su un supporto cardanico costituito da due anelli. All'anello esterno è collegato un braccio su cui è fissato un peso, la cui posizione è possibile variare lungo l'asta. In questo modo è possibile applicare al giroscopio una ben determinata coppia iniziale. Il modello serviva probabilmente a dimostrare il fenomeno di precessione indotto da un momento applicato al giroscopio: la coppia modifica l'orientamento dell'asse volanico e quindi, per la legge della conservazione del momento angolare, si genera un moto di precessione il cui vettore è in ogni istante perpendicolare alla coppia ed al momento angolare del volano, per cui si poteva osservare la rotazione della cassa volanica. Attualmente il modello non è più funzionante a causa della rottura delle spazzole di ottone.
1918-01-01T00:00:00ZTimoniera oleodinamica
https://unire.unige.it/handle/10621/157
Timoniera oleodinamica
Ansaldo (Genova)
Si tratta di una vera colonnina di governo recuperata dalla timoniera di una nave demolita, completa di ruota del timone e pompa di trasmissione. La timoniera oleodinamica è stata in uso fino agli anni Cinquanta per navi relativamente piccole, tali cioè che il lavoro per muovere il timone fosse realizzabile direttamente dal timoniere. Sul fronte è posta la ruota a caviglie che è accoppiata tramite vite senza fine alla pompa, riconoscibile sul retro. Da questa partono due tubi che arrivano direttamente al torchio di azionamento del timone. La potenza richiesta al timoniere è ridotta dalla vite senza fine. Realizzata ad opera dell'Ansaldo S.p.a. - Stabilimenti meccanici
2062-06-01T00:00:00Z