IL SEGRETO DI ALBERICO I : Indagine, conservazione e valorizzazione di uno spazio nascosto - Castello Cybo Malaspina a Massa
Author
Nourollahichatabi, Sanaz <1983>
Date
2024-10-22Data available
2024-10-31Abstract
Quella che inizialmente ho chiamato “corridoio Albericiano”, si rivelava ai miei occhi occasione preziosa di conoscenza, indagine e progetto, grazie alle interessanti e complesse stratigrafie dei paramenti. Ambienti autentici e unici che ben interpretano il personaggio di Alberico I, li abbellì e li trasformò in delizioso “studiolo”, luogo di riflessione, di studio e di osservazione della “sua Massa Nova”.
La curiosità ha aperto la strada alla conoscenza dell’opera. Una conoscenza che è stata acquisita attraverso indagini sui materiali, sullo stato di conservazione, sui fenomeni di degrado, supportata e confermata da indagini storiche e scientifiche. Un percorso lungo, con qualche imprevisto, ma necessario per giungere al momento più squisitamente progettuale, procedendo a tutte le scelte necessarie ai fini della valorizzazione, del rispetto dell’autenticità e dell’integrità storica del bene.
Un passaggio, quello progettuale, delicato e articolato al tempo stesso, in quanto complesse erano le relazioni intercorse tra le parti materiali della di quegli ambienti, anche funzionali, accadute nel tempo. Il lavoro è proceduto con attenzione e cautela, facendo ipotesi pratiche attraverso le quali attuare gli obbiettivi prefissati, esaminando in concreto le soluzioni più corrette e rispettose dei principi di restauro, sulla scorta dei quali effettuare le verifiche critiche e affinare la compatibilità degli interventi ipotizzati.
L’esito conclusivo del lavoro progettuale si è tradotto nella proposta di un intervento di restauro conservativo delle superfici e di un progetto architettonico dei vani, comprensivo di nuovi impianti elettrico e termico, allo scopo di rendere fruibile lo spazio ritrovato perché inserito in un contesto museale più ampio. I luoghi che oggi ammiriamo hanno, infatti, ancora molto da raccontare e meritano di essere preservati e valorizzati, ma soprattutto goduti attraverso nuovi usi e funzioni. What I initially referred to as the "corridoio Albericiano" revealed itself to me as a valuable opportunity for knowledge, surveys and design,thanks to the interesting and complex stratigraphies of the wall surfaces. These are authentic and unique spaces that well represent the character of Alberico I, who made them his own,embellished them, and presumably transformed them into a delightful "studiolo" a place for reflection, study, and observation of "his Massa Nova."Curiosity paved the way for the understanding of the work. This knowledge was acquired through survey into the constituent materials, the state of preservation, and the degradation phenomena, supported and confirmed by historical and scientific studies. It was a long process, sometimes difficult, with a few unforeseen obstacles,but essential to reach the more purely design-oriented phase, proceeding with all the necessary choices aimed at enhancing and respecting the authenticity and historical integrity of the asset.The design phase was both delicate and complex, given the intricate relationships that developed over time between the material components of those spaces, including their functional aspects.The work progressed with care and caution, developing practical hypotheses through which to achieve the set objectives, carefully examining the most appropriate and respectful solutions in line with restoration principles. These formed the basis for critical evaluations and for refining the compatibility of the proposed interventions.The final outcome of the design process resulted in the proposal of a conservative restoration of the surfaces and an architectural project for the spaces, including new electrical and thermal systems, with the aim of making the rediscovered area accessible as part of a larger museum context. The spaces we admire today still have much to tell and deserve to be preserved and enhanced, but above all, to be enjoyed through new uses and functions.