Traumatologia urbana: riflessioni teoriche e metodologiche per rilevare e restituire l’identità della città come risposta terapeutica al degrado.
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Author
Ruwett, Fabio <1989>
Date
2024-10-15Data available
2024-10-24Abstract
Questa tesi si propone, con riferimento ai punti 9 (imprese, innovazione e infrastrutture) e 11 (città e comunità sostenibili) dell’Agenda 2030, di contribuire con una serie di azioni volte a ricucire il rapporto tra cittadino e zone urbane degradate con strumenti “leggeri” di un elaborato audiovisivo in grado di raccontare i luoghi colpiti dal degrado e la loro storia e di dare una chiave di lettura contemporanea. Seguendo il concetto di trauma come metafora di espansioni urbane critiche, se ne vuole favorire il superamento attraverso la comprensione degli avvenimenti e delle loro ragioni, la loro interiorizzazione e quindi usare il problema stesso per la riappropriazione e l’attribuzione di nuovi significati. Il progetto si propone quindi come uno strumento di mediazione e contatto tra cittadini, progettisti e istituzioni e si inserisce nel contesto del ruolo che la rappresentazione della città continua ad avere nelle trasformazioni urbane.
La scelta del mezzo audiovisivo è risultata naturale alla luce di diverse considerazioni:
• il suo valore documentativo e allo stesso tempo immaginifico: il dibattito ancora aperto sul valore storico del cinema ne ribadisce la sua forza nel fissare dei passaggi culturali importanti, non a livello di oggettiva rappresentazione dei fatti quanto come descrizione di credenze, modi di pensare e di immaginare la realtà;
• la sua trasversalità: il cinema è da sempre stato mezzo di espressione della cultura popolare così come di quella più di nicchia, oltre a essere stato usato come strumento in contesti specifici come la stessa disciplina urbanistica;
• la sua attualità: i video rappresentano il contenuto favorito su tutti i canali di comunicazione odierni e sono ancora oggi il mezzo migliore per arrivare a un grande numero di persone. This thesis aims to contribute to achieving points 9 (Industry, Innovation, and Infrastructure) and 11 (Sustainable Cities and Communities) of the 2030 Agenda by proposing actions to improve the relationship between citizens and degraded urban areas. It will use 'light' tools in the form of an audiovisual project to tell the stories of these decayed places and their history while offering a modern perspective. By following the concept of trauma as a metaphor for critical urban expansions, the intention is to facilitate its overcoming through understanding the events and their reasons, internalizing them, and thus using the problem itself for the reappropriation and attribution of new meanings. The project is therefore proposed as a tool for mediation and contact between citizens, planners, and institutions, fitting within the broader context of the role that the representation of the city continues to play in urban transformations.
The choice of the audiovisual medium was natural in light of several considerations:
• its documentary and, at the same time, imaginative value: the ongoing debate on the historical value of cinema underscores its strength in capturing significant cultural transitions, not in terms of objective representation of facts but as a description of beliefs, ways of thinking, and imagining reality;
• its versatility: cinema has always been a means of expression for both popular and niche cultures, as well as being used as a tool in specific contexts such as urban planning itself;
• its relevance: videos are the preferred content across all modern communication channels and remain the best way to reach a large audience today.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [4811]