Salute mentale e migrazione: la figura dell'interprete per mitigare le barriere linguistiche per l’accesso ai servizi per la salute mentale nella popolazione migrante
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Author
Miano, Alessandro <2002>
Date
2024-09-10Data available
2024-09-12Abstract
Con il numero di migranti nel mondo in continua crescita, diventa sempre più importante affrontare il tema della salute mentale e dell’accesso ai servizi per la stessa. Secondo l’ultimo rapporto dell’UNHCR, infatti, i rifugiati e gli sfollati sono 120 milioni, 8.8 in più rispetto al 2022. È opportuno notare, tuttavia, che nonostante la narrazione mediatica voglia fare credere che la maggior parte dei rifugiati arrivino nei paesi occidentali, in realtà solo il 42% degli sfollati e rifugiati si trova in un paese diverso da quello di origine, rappresentando comunque un numero importante. Non bisogna dimenticarsi, inoltre che il tema della salute, mentale e fisica, e della sua promozione è fondamentale per tutta la popolazione. Infatti, nell’articolo 32 della Costituzione Italiana viene affermato che la salute è un diritto da garantire a tutti coloro che ne hanno bisogno e non può essere violato in alcun modo dalla legge. Questo implica che le cure vanno garantite non solo ai cittadini italiani regolari, ma anche a tutti coloro si trovino ad averne bisogno in Italia. Dato il mio interesse personale per questo argomento, quando la professoressa C. S. Pace ci ha comunicato la possibilità di scrivere una tesi basandosi sull’analisi delle interviste condotte all’interno del progetto Mental Health 4 All, ho deciso di affrontare questo tema. Il progetto in questione comprende diversi paesi europei ed è finalizzato allo sviluppo di una piattaforma che possa facilitare l’accesso ai servizi per la salute mentale e la comunicazione sia per la popolazione migrante che per il personale sanitario. Analizzando il materiale disponibile e integrandolo con altri articoli presenti in letteratura, ho deciso di concentrarmi sull’aspetto della comunicazione. In particolare, ho voluto esplorare i cambiamenti che si hanno nel setting terapeutico, caratterizzato da un rapporto diadico, quando si introduce una terza figura, sia essa un interprete o un mediatore culturale. With the number of migrants ever increasing, it becomes ever more important to tackle the theme of mental health and of access to mental health services. According to the last UNHCR report, there are 120 million refugees, 8.8 more than in 2022. It should be noted, however, that even though medias want to paint the picture that most of the refugees come to western countries for help, only 42% of refugees actually leave their country of origin, which is still a big number.
We must not forget that the theme of health, both mental and physical, and its promotion is fundamental for all the population. In fact, the Articolo 32 of the Costituzione Italiana clearly says that health is a right guaranteed to everyone who is in need and cannot be violated in any way by the law. This implies that treatment has to be given not only to Italian citizens, but also anyone who's in Italy and needs it.
Given my interest in this theme, when professor C. S. Pace gave us the opportunity to write our thesis based on the analysis of interviews conducted as part of the European project Mental Health 4 All, I decided to tackle this theme. This project combines the efforts of several European countries and its goal is to develop a digital platform that can facilitate the access to mental health servies and communication both for migrants and for healthcare operators. When analyzing the available materials and integrating in with other studies available online, I decided to focus on the aspect of communication. In particular, I wanted to find out how the therapeutic setting changes when we introduce a third person in the mix, be it an interpreter or a cultural mediator.
Type
info:eu-repo/semantics/bachelorThesisCollections
- Laurea Triennale [2166]