TRA LEGGE E GIURISPRUDENZA: IL DELITTO DI AUTORICICLAGGIO NELL'ORDINAMENTO ITALIANO
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Autore
Papatola, Emanuele <1998>
Data
2023-12-05Disponibile dal
2023-12-07Abstract
L’elaborato si propone di analizzare il delitto di autoriciclaggio, fattispecie di reato recentemente introdotta in Italia, già prevista in numerosi paesi europei e non. Il nostro ordinamento, infatti, fino al 2015, non contemplava alcuna norma che punisse colui che, dopo aver commesso un delitto, si rendesse autore della re-immissione dei beni o denaro derivanti dallo stesso nel circuito economico legale. Il “privilegio di autoriciclaggio” è stato superato mediante l’inserimento dell’art 648 ter nel codice penale: sulla base della nuova previsione legislativa qualora il responsabile del reato presupposto coincida con il soggetto che, in un secondo momento, impiega, sostituisce o trasferisce le res aventi fonte illegale, mettendole in circolo nel mercato dei beni o di servizi, non può negarsi che questo ulteriore comportamento post delictum cagioni effetti deteriori per il generale bene comune, ovvero quello economico, effetti che possono appunto aggiungersi ai danni già cagionati con l’ illecito presupposto. Nella parte conclusiva del lavoro di tesi si è cercato di evidenziare i profili che, già ad una prima lettura, appaiono presentare possibili criticità. Sono state proposte, inoltre, le differenti interpretazioni dottrinali ed indicato l’orientamento della Corte di Cassazione in relazione ai cd. "reati pregressi", la quale ha cercato di fare chiarezza sulla configurabilità o meno del reato di autoriciclaggio qualora le condotte di impiego, sostituzione e trasferimento siano state compiute dopo l'entrata in vigore della norma, anche se aventi come oggetto proventi di reati commessi precedentemente al 2015. Successivamente ci si è concentrati sulla questione relativa al concorso di persone ed in particolare sulla qualificazione della condotta del terzo, estraneo rispetto al reato presupposto, che presta il proprio ausilio al fine di utilizzare i proventi ottenuti precedentemente dal reo. The paper aims to analyse the crime of self money laundering, a recently introduced offence in Italy, which already exists in many European and non-European countries. Our legal system, in fact, until 2015, did not provide for any rules punishing those who, after committing a crime, reintroduce the assets or money resulting from it into the legal economic circuit. The 'self-laundering privilege' has been overcome by inserting Article 648 ter into the Criminal Code: On the basis of the new legislative provision, if the perpetrator of the predicate offence coincides with the person who, at a later stage, uses, replaces or transfers the illegally derived assets, putting them into circulation in the goods or services market, it cannot be denied that this further post-delictum conduct causes detrimental effects for the general common good, i.e. the economic good, effects which may be added to the damage already caused by the predicate offence. In the final part of the thesis work, an attempt was made to highlight the profiles which, already on a first reading, appear to present possible critical issues. In addition, the different doctrinal interpretations were proposed and the orientation of the Court of Cassation was indicated in relation to the so-called "prior offences", which sought to clarify whether or not the offence of self money laundering can be committed if the conduct of use, substitution and transfer was carried out after the entry into force of the rule, even if the proceeds of offences committed prior to 2015 were involved. Subsequently, we focused on the question of concurrence of persons and, in particular, on the qualification of the conduct of the third party, unconnected with the predicate offence, who lends his assistance in order to use the proceeds previously obtained by the offender.
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollezioni
- Laurea Magistrale [4954]