Analisi della replicazione virale di Citomegalovirus e del virus di Epstein-Barr su sangue periferico in una coorte di pazienti affetti da Immunodeficienza Comune Variabile: correlazioni con caratteristiche immunofenotipiche e variabili di outcome clinico
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Autore
Marri, Luca <1993>
Data
2023-11-07Disponibile dal
2023-11-30Abstract
Background:Sebbene l'Immunodeficienza Comune Variabile (CVID) sia principalmente caratterizzata da ipogammaglobulinemia e dal deficit di produzione di anticorpi specifici a causa di difetti delle cellule B, sono state documentate anomalie delle cellule T che potrebbero associarsi a complicanze di origine virale. Tra queste, l'infezione severa da CMV, sebbene rara, influisce significativamente sulla prognosi dei pazienti affetti da CVID. Abbiamo dunque avviato uno studio osservazionale volto a fornire una caratterizzazione più precisa dei pazienti attualmente in follow-up.Obiettivo primario:Identificare i pazienti affetti da CVID con replicazione virale attiva (CMV, EBV) e valutare possibili correlazioni con caratteristiche immunofenotipiche e variabili di outcome clinico. Obiettivi secondari:1)Confrontare le manifestazioni cliniche e i marcatori immunologici tra i pazienti affetti da CVID e un gruppo di controllo composto da pazienti con immunodeficienza umorale (hID) non-CVID.2)Analizzare il decorso e la progressione delle manifestazioni cliniche dei pazienti CVID nel corso del tempo.Risultati e discussione:Il 25% della totalità dei pazienti presenta una replicazione virale attiva da CMV e/o EBV. La replicazione di CMV è osservata solo nei pazienti affetti da CVID. I pazienti con viremia presentano una ridotta conta di precursori infiammatori LIN- DNAMbright e LIN-CD16+ e una ridotta frequenza di NK HLA-DR+, suggerendo una possibile alterazione nella produzione, attivazione e funzione dei linfociti NK. Infine, in merito allo studio dell’evoluzione delle manifestazioni cliniche nel tempo, abbiamo dimostrato che il fenotipo infettivo costituisce la presentazione d’esordio più comune, ma che tuttavia tende ad evolvere verso un fenotipo complesso con elevata probabilità e in modo tempo-dipendente. Di conseguenza questo studio mette in luce l’importanza di una maggiore attenzione nella progettazione degli studi clinici al fine di limitare possibili bias di selezione. Background: While Common variable immunodeficiency (CVID) is characterized by hypogammaglobulinemia and failure of specific antibody production due to B-cell defects, various T-cell abnormalities have been documented, which could be linked to viral complications. Among these, severe CMV infection, albeit rare, has a significant impact on patient prognosis and mortality. We decided to set up an observational study aimed at providing a more precise characterization of patients currently in follow-up. Primary objective: To identify patients with active viral replication (CMV, EBV) in CVID patients, thus evaluating potential correlations with immunophenotypic characteristics and clinical outcome variables. Secondary objectives: 1) To compare clinical manifestations and immunologic markers between CVID patients and a control group consisting of non-CVID humoral immunodeficiency (hID) patients. 2) To delineate the course and progression of clinical manifestations over time within the cohort of CVID patients. Results and discussion: 25% of all patients presents active viral replication of CMV and/or EBV. CMV replication is exclusively observed in CVID patients. Patients with active viral replication exhibit lower counts of LIN- DNAMbright and LIN-CD16+ inflammatory lymphoid precursors together with a decrease in HLA-DR+ NK count, suggesting a potential impairment in NK production, activation and function. Finally, we focused on the dynamic progression of clinical phenotypes in CVID patients over time, confirming their variability and demonstrating that the initial infectious phenotype, which is the most common presentation, tends to evolve into non-infectious complicated phenotypes with a high probability. Furthermore, the likelihood of developing a complex phenotype appears to be time-dependent. Consequently, this article emphasizes the need for more critical attention to be given to the design of clinical studies in order to address potential selection bias.