Il ruolo del reverse shock index moltiplicato per il Glasgow Coma Scale (rSIG) nel guidare la terapia con concentrato di fibrinogeno in pazienti a rischio di coagulopatia da trauma
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Author
Colombo, Luca <1990>
Date
2023-11-08Data available
2023-11-30Abstract
L’emorragia rappresenta una delle principali cause di morte evitabili nel trauma.Per coagulopatia da trauma si intendono tutti quei cambiamenti fisiopatologici alla base dell’alterazione dei processi coagulativi insorti a seguito di trauma severo.Nelle prime fasi della patologia, il quadro è dominato da uno stato di ipo-coagulabilità che esita in emorragia. Nelle fasi più avanzate, per contrasto, la fisopatologia vira, determinando complicanze trombotiche e insufficienza multiorgano. La TIC è sostenuta da diversi meccanismi fisiopatologici: il danno tessutale e lo stato di shock alimentano sinergicamente il danno endoteliale, immunitario e l’attivazione della cascata della coagulazione.Il quadro viene aggravato dall’ipotermia e dall’acidosi.Diversi studi hanno dimostrato come i pazienti che presentano ipofibrinogemia all’ingresso in ospedale, siano soggetti a mortalità aumentata.Da qui nasce il razionale, dell’utilizzo del concentrato di fibrinogeno a scopo terapeutico.Sono stati descritti diversi metodi per identificare pazienti a rischio di TIC: dall’utilizzo di test point of care, agli score prognostici come lo shock index, e suoi derivati, che hanno dimostrato buona correlazione con lo sviluppo di TIC e complicanze correlate al trauma.Dal tradizionale shock index è stato, tra gli altri, ricavato il reverse shock index (rSI = PAS/FC). Da questo, è stato ricavato rSIG, ovvero il reverse shock index moltiplicato per il Glasgow coma scale, che ha dimostrato di avere performance migliori in termini di sensibilità e specificità rispetto allo shock index tradizionale e altre sue varianti.Alcuni studi hanno dimostrato come rSIG sia un utile, affidabile e semplice predittore di TIC, mortalità intraospedaliera e mortalità a 24 ore in pazienti traumatizzati adulti e pediatrici. La presente tesi si propone di valutare se lo score rSIG possa essere utilizzato, in congiunzione ad ausilio strumentale come guida per guidare la terapia con fibrinogeno nei pz a rischio di TIC. Hemorrhage represents one of the main preventable causes of death in trauma. Trauma-induced coagulopathy refers to all those pathophysiological changes underlying the alteration of coagulation processes arising following severe trauma. In the early stages of the pathology, the picture is dominated by a state of hypo-coagulability that results in hemorrhage. In the more advanced stages, by contrast, the pathophysiology changes, thus leading to thrombotic complications and multi-organ failure. TIC is sustained by different pathophysiological mechanisms: tissue damage and the state of shock synergistically fuel endothelial and immune damage and the activation of the coagulation cascade and platelets. The picture is aggravated by hypothermia and acidosis. Several studies have shown how patients who present hypofibrinogemia upon admission to hospital are subject to increased mortality. Hence arises the rationale for the use of fibrinogen concentrate for therapeutic. Various methods have been described to identify patients at risk of TIC: from the use of point of care tests, to prognostic scores such as the shock index, and its derivatives, which have demonstrated good correlation with the development of TIC and complications related to trauma. From the traditional shock index, among others, the reverse shock index (rSI = PAS/HR) was derived. From this, rSIG was derived, i.e. the reverse shock index multiplied by the Glasgow coma scale, which has proven to have better performance in terms of sensitivity and specificity compared to the traditional shock index and its other variants. Some studies have demonstrated how rSIG is a useful, reliable, and simple predictor of TIC, in-hospital mortality, and 24-hour mortality in adult and pediatric trauma patients. This thesis aims to evaluate whether the rSIG score can be used, as a guide to guide fibrinogen therapy in patients at risk of TIC.