Raffigurazioni della Britannia Romana: La Visione Giacomiana dell'Impero nel Teatro Inglese della Prima Età Moderna
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Author
Pierro, Pamela <1998>
Date
2023-10-13Data available
2023-10-26Abstract
Al tramontare del regno di Elisabetta I, il cugino Giacomo VI di Scozia, primo degli Stuart a governare sull’Inghilterra, ne eredita il trono. Questo elaborato si pone l’obiettivo di osservare come le aspirazioni politiche del regnante, strettamente legate a un profondo desiderio di unificare Scozia e Inghilterra – due regni allora sotto la stessa corona, ma con due parlamenti distinti – influiscano sulla percezione della nazione stessa da parte di storici, accademici e, in particolare, drammaturghi. L’ambizione monarchica di una nazione unita e che possa eguagliare per grandezza e prestigio l’antico splendore dell’Impero Romano – al tempo profondamente idealizzato, nonché leggendariamente ritenuto il più potente antenato dell’Inghilterra – porta a una rivalutazione e messa in discussione della storiografia nazionale – che fino a quel momento si era insaziabilmente nutrita di miti e leggende medievali che potessero coronare il regno con origini illustri. Snodo fondamentale dell’elaborato è dunque l’analisi della risposta drammaturgica alle esigenze propagandistiche di Giacomo rispetto a tre grandi momenti discorsivi, fondamentali per una costruzione pratica e ideologica dell’Impero Britannico. Tramite lo studio di due opere teatrali – in particolare, "Cymbeline" di William Shakespeare e "Bonduca", inserita nel canone di John Fletcher e Francis Beaumont – che inscenano il passato romano dell’Inghilterra, verranno approfonditi l’importanza dell’idealizzazione e della competizione rinascimentale con Roma, la pervasività della figura femminile – nel teatro come all'interno del dibattito politico – e, in ultimo, la riscoperta delle origini nazionali in relazione all’ondata di esplorazioni geografiche nel Nuovo Mondo. As Elizabeth I’s rule was finally waning, her cousin James VI of Scotland, first of the Stuart dynasty to rule over England, inherited the throne. This master thesis is aimed at observing how king James’s political aspirations, strictly related to a profound and deep-rooted desire to unify the kingdoms of England and Scotland – which at the time stood under the power of one same rule, but had two distinct Parliaments – impacted on historians, scholars and, in particular, dramatists’ perceptions of the nation itself. The monarchical ambition for a unified reign able to match in grandeur and lustre the ancient glory of the Roman Empire – deeply idealised by contemporaries and mythically deemed to be England’s most powerful ancestor – led to the questioning of national historiographies – which up to the Renaissance were still largely imbued with myths and medieval legends supposed to provide the kingdom with illustrious, ancient foundations. Primary attention is thus given to the playwrights’ response to the Jacobean propagandistic demands in relation to three major aspects, pivotal in the practical and ideological construction of a British Empire. Through the analysis of two plays – namely William Shakespeare's "Cymbeline" and "Bonduca", positioned in the John Fletcher and Francis Beaumont canon – which enact a Romano-British past, this thesis will firstly dwell on the early modern idealisation and complex relationship to Rome, secondly, the pervasiveness of the feminine figure – both on stage and in political debates – and, thirdly, on the importance and rediscovery of British national origins in relation to the ever more frequent explorations in the New World.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [5671]