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I poteri istruttori del giudice nel nuovo processo in materia di persone, minorenni e famiglia

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tesi25634482.pdf (1.251Mb)
Autore
Princi, Irene <1999>
Data
2023-10-09
Disponibile dal
2023-10-12
Abstract
La riforma Cartabia è intervenuta in modo incisivo sul procedimento in materia di persone, minori e famiglie. Attraverso una ricognizione normativa, dottrinale e giurisprudenziale, si è evidenziata la peculiarità dei poteri istruttori del giudice in tale contesto. Si è posta, in particolare, attenzione al ruolo del giudice nei provvedimenti concernenti l’affidamento dei minori nell’ambito della crisi di coppia. L’autorità giudiziaria è chiamata ad operare con l’obiettivo di tutelare il superiore interesse del fanciullo, ragione per cui il suo ruolo assume connotati a tratti inquisitori. Uno degli aspetti che l’organo giudiziario valuta in tali contesti è la capacità genitoriale delle parti, a tal fine molto spesso si serve dell’ausilio di consulenti tecnici d’ufficio e dell’attività dei servizi sociali. L’ascolto del minore è considerato fondamentale nelle controversie che lo riguardano, si è progressivamente affermato l’obbligo di procedervi quando il fanciullo abbia età superiore a dodici anni, ma anche inferiore se capace di discernimento. Nell’alveo dei provvedimenti adottati dal giudice, rientrano anche quelli di carattere economico, importante è conoscere la capacità reddituale dei genitori: su di essi grava l’obbligo di mantenimento dei figli. La riforma è intervenuta su tutti questi aspetti, in risposta alle numerose prassi sviluppatosi nel corso del tempo, trasformando alcune di esse in legge ed introducendo altresì alcune novità. Tra gli obiettivi principali del nuovo dettato normativo si ravvisano la volontà di porre al centro dei procedimenti che lo coinvolgono il minore, snellire i tempi processuali ed indirizzare in modo più puntuale l’attività del giudice.
 
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Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesis
Collezioni
  • Laurea Magistrale [5671]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/6431
Metadati
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