Il porto come luogo di sbarco dei migranti via mare: profili di diritto internazionale e dell'Unione Europea.
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Author
Moncheroni, Aurora <1998>
Date
2022-10-17Data available
2022-10-27Abstract
Il porto occupa un ruolo fondamentale nel quadro della navigazione marittima odierna. È da sempre crocevia di comunicazioni ed è anche il luogo in cui avviene la maggior parte degli scambi commerciali.
Nonostante questo suo cruciale ruolo nell’economia mondiale, la funzione essenziale del porto resta quella di luogo di rifugio per le navi e per la gente di mare. Infatti, per definizione, è il luogo in cui le navi tipicamente sostano e accedono per trovare ricovero durante le tempeste o per effettuare urgenti riparazioni di avarie sofferte . Ed è questo secondo aspetto che il seguente lavoro si propone di analizzare, con riguardo a quella particolare situazione in cui il porto si fa rifugio per tutti quei soggetti che si sono trovati in pericolo in mare. Viaggiare per mare, invero, è un fatto che per sua natura costituisce un pericolo per la vita umana . Pericolo che si aggrava maggiormente se le navi utilizzate per farlo sono imbarcazioni fatiscenti e gremite oltre misura.
Il riferimento è chiaramente ai flussi di “migranti irregolari”, ossia quel movimento di persone che ha luogo al di fuori delle leggi, dei regolamenti o degli accordi internazionali che regolano l'ingresso o l'uscita dallo Stato di origine, di transito o di destinazione. Tra questi soggetti possono rientrare indifferentemente richiedenti asilo, rifugiati o migranti economici. Infatti, è solitamente questo il mosaico di status che si presenta di fronte alle autorità che accolgono i migranti all’arrivo nei porti.
La natura pericolosa della migrazione via mare è evidente dalle regolari notizie di rifugiati e migranti dispersi in mare. Sebbene rifugiati e migranti abbiano intrapreso pericolose traversate in mare in quasi tutte le parti del mondo, la situazione nel Mar Mediterraneo ha acquisito particolare notorietà, ed è nell’ambito di tali coordinate geografiche che si svilupperà questo elaborato. The port plays a key role in today's maritime navigation. It has always been a crossroads of communication and is also the place where most trade takes place. Despite its crucial role in the world economy, the port's essential function remains that of a place of refuge for ships and seafarers. In fact, by definition, it is the place where ships typically stop and access to find shelter during storms or to carry out urgent repairs of damaged vessels. And it is this second aspect that the following work proposes to analyse, with regard to that particular situation in which the port becomes a refuge for all those who have found themselves in danger at sea. Indeed, travelling by sea is something that by its very nature constitutes a danger to human life . A danger that is aggravated even more if the ships used to do so are dilapidated and overcrowded vessels.
The reference is clearly to the flows of 'irregular migrants', i.e. the movement of people that takes place outside the laws, regulations or international agreements that regulate entry or exit from the State of origin, transit or destination . These subjects can include asylum seekers, refugees or economic migrants without distinction. Indeed, this is usually the mosaic of statuses that is presented in front of the authorities receiving migrants upon arrival at ports.
The dangerous nature of migration by sea is evident from regular reports of refugees and migrants lost at sea. Although refugees and migrants have undertaken dangerous sea crossings in almost all parts of the world, the situation in the Mediterranean Sea has gained particular notoriety, and it is within these geographical coordinates that this thesis will be developed.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [5082]