Etica ed interculturalità nel pensiero di François Jullien
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Author
Fiolo, Davide <1998>
Date
2022-10-21Data available
2022-10-27Abstract
L’obiettivo di questa tesi è ripercorrere le diverse fasi del pensiero filosofico del sinologo francese François Jullien. Ho deciso di dividere il mio lavoro in tre capitoli: nel primo cercherò di esplorare le ragioni che spinsero Jullien ad intraprendere la sua formazione accademica di orientalista, soffermandomi sugli effetti, e sui vantaggi teorici, che questa “lunga deviazione” porta con sé; nel secondo, invece, vedremo quelli che sono i presupposti, da Jullien delineati, per una nuova comunicazione interculturale, in risposta all’uniformazione generata dal mondo globalizzato; nel terzo, infine, entreremo nell’ultima fase delle riflessioni filosofiche di Jullien, che si pongono l’obiettivo di inaugurare tanto una nuova etica di “promozione del soggetto”, quanto un’originale forma di esistenzialismo del vivere, valorizzando, in particolar modo, l’importanza dell’incontro con l’alterità.
Potremmo dire che Jullien si collochi tra questi due mondi, quello europeo e quello cinese, ponendosi il fine di farli uscire dall’indifferenza reciproca e porli “faccia a faccia”. Per raggiungere questo obiettivo, il filosofo francese si sofferma sui concetti di “eterotopia”, “decostruzione” e “comparazione filosofica”, assegnando, inoltre, una particolare centralità alla traduzione. Parallelamente a questi, esploreremo altri concetti formulati da Jullien, funzionali per comprendere le sue riflessioni sull’interculturalità. Ecco allora che al concetto di “differenza” egli opporrà quello di “scarto”, mentre a quello di “identità” preferirà la nozione di “risorsa”. Un vero dialogo tra culture necessita, inoltre, un ripensamento di due grandi concetti filosofici che attraversano la storia del pensiero europeo: quello di “universale”, distinto dall’ “uniforme”, e quello di “comune”, che non deve trasformarsi in comunitarismo. Ecco allora che questo dialogo si presenterà come una vera e propria pratica etica: un’etica della traduzione. The aim of this thesis is to retrace the different stages of the philosophical thought of the French sinologist François Jullien. I have decided to divide my work into three chapters: in the first, I will try to explore the reasons that led Jullien to undertake his academic training as an orientalist, dwelling on the effects, and theoretical advantages, that this 'long diversions' brings; in the second, we will look at what are the presuppositions, outlined by Jullien, for a new intercultural communication, in response to the standardisation generated by the globalised world; in the third, finally, we will enter the last phase of Jullien's philosophical reflections, which aim to inaugurate both a new ethics of "promotion of the subject" and an original form of existentialism of living, emphasising, in particular, the importance of the encounter with otherness.
We could say that Jullien places himself between these two worlds, the European and the Chinese, aiming to bring them out of mutual indifference and bring them 'face to face'. In order to achieve this, the French philosopher dwells on the concepts of 'heterotopia', 'deconstruction' and 'philosophical comparison', also assigning a particular centrality to translation. Alongside these, we will explore other concepts formulated by Jullien that are functional for understanding his reflections on interculturality. Here then, to the concept of 'difference' he opposes that of 'gap', while to that of 'identity' he prefers the notion of 'resource'. A true dialogue between cultures also requires a rethinking of two major philosophical concepts that run through the history of European thought: that of the 'universal', as distinct from the 'uniform', and that of the 'common', which must not turn into communitarianism. Here, then, this dialogue will present itself as a true ethical practice: an ethics of translation.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [4721]