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dc.contributor.advisorCelada Ballanti, Roberto <1957>
dc.contributor.advisorLangella, Simona <1964>
dc.contributor.advisorColagrossi, Elisabetta <1986>
dc.contributor.authorDi Dio, Nicolo' <1994>
dc.date.accessioned2022-03-17T15:06:04Z
dc.date.available2022-03-17T15:06:04Z
dc.date.issued2022-03-16
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/4170
dc.description.abstractL’intento della seguente tesi è quello di andare ad approfondire il pensiero di Voltaire sostenendo la stretta connessione fra il problema religioso circa l’esperienza del male e lo sviluppo della dottrina della tolleranza. In particolare, cercando di mostrare il graduale logoramento delle tesi deiste del Nostro, l’elaborato vuole dimostrare come l’esperienza problematica del male susciti una profonda crisi in Voltaire portandolo a rinunciare al pensiero sistematico delle teodicee per privilegiare una impostazione pratica che consideri il male limitatamente alla sfera dell’umano. L’idea alla base è la convinzione che la dottrina della tolleranza del Nostro sia il risultato dell’abbandono delle speculazioni metafisiche. In tal senso la morale implicita nel Candido, lungi dall’essere una fuga dal mondo, viene letta come il punto di partenza per il lavoro di costruzione di una società migliore. Per dimostrare questa tesi, l’elaborato segue un’impostazione di tipo storiografico. Il primo capitolo ha il compito di delineare il problema del male e della teodicea in chiave generale, considerando quei pensatori antichi che hanno dato il via all’indagine sul male. Il secondo capitolo espone le teodicee moderne, concentrandosi prevalentemente sul sistema leibniziano e sul naturalismo deista di Voltaire. Infine, il capitolo conclusivo si concentra esclusivamente sulla produzione del Nostro andando a delineare il momento di crisi che porta Voltaire alla rinuncia dell’ottimismo, ossia il periodo che intercorre dalla pubblicazione dello Zadig (1748) a quella del Candido (1759).it_IT
dc.description.abstractThe purpose of this dissertation is to deepen the thought of Voltaire supporting the strict connection between the religious problem about evil and the development of Tolerance. In order to demonstrate the decline of deism, the dissertation establishes how the issue of evil is the origin of a crisis which leads Voltaire to abandon the systematic thought of metaphysical theodicy in favour of an aporetic approach of evil in the human sphere. The fundamental idea is that Tolerance is the main result of the renunciation of metaphysic. To that extent, the moral of Candide isn’t an escape from the world, but the starting point for a moral theory which builds a better society. In order to demonstrate this position, the dissertation follows an historiographical perspective. The first chapter illustrates the problem of evil and theodicy at a general level, considering the ancient philosophers and their thoughts. The second chapter explains the modern issue of theodicy focusing on Leibniz’s system and Voltaire’s deism. The last chapter illustrates Voltaire’s works defining his crisis and the renunciation of optimism.en_UK
dc.language.isoit
dc.language.isoen
dc.rightsinfo:eu-repo/semantics/openAccess
dc.titleLa crisi della teodicea nel pensiero di Voltaireit_IT
dc.title.alternativeThe problem of Theodicy in Voltaireen_UK
dc.typeinfo:eu-repo/semantics/masterThesis
dc.subject.miurM-FIL/03 - FILOSOFIA MORALE
dc.publisher.nameUniversità degli studi di Genova
dc.date.academicyear2020/2021
dc.description.corsolaurea8465 - METODOLOGIE FILOSOFICHE
dc.description.area4 - LETTERE E FILOSOFIA
dc.description.department100016 - DIPARTIMENTO DI ANTICHITÀ, FILOSOFIA E STORIA


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