"Iustum matrimonium". Lineamenti giuridici del matrimonio nell'antica Roma.

Abstract

L’oggetto del presente elaborato riguarderà l’istituto del matrimonium, esaminato partendo dall’analisi della celebre definizione di Ulpiano. Con il seguente lavoro si affronterà nello specifico la concezione giuridica del matrimonio, analizzando quelli che erano i requisiti fondamentali per poter qualificare come “iustum” il rapporto coniugale sulla base di quanto delineato nell’Epitome Ulpiani. La prima parte della trattazione avrà un carattere meramente introduttivo, teso ad esaminare gli aspetti generali del vincolo da una prospettiva sociale e familiare. Alcune osservazioni preliminari saranno dedicate alle più celebri concezioni di “nuptiae” presenti nelle fonti, le quali metteranno in evidenza la finalità procreativa nonché gli aspetti materiali del vincolo. Infine, dopo una breve introduzione storica ed un cenno alle problematiche demografiche che interessarono il Principato di Augusto, l’esposizione sarà rivolta nello specifico alle diverse leges del princeps che disciplinarono l’istituto del matrimonio, in particolare la lex Iulia et Papia, che avevano come ratio quella di favorire la procreazione, nel tentativo di superare l’accentuata denatalità che affliggeva l’Impero. La parte centrale di questo lavoro sarà dedicata all’analisi dei singoli presupposti richiesti dalla legge necessari per realizzare un “iustum matrimonium”, ossia la capacità di sposarsi, l’età pubere ed il consenso dei nubendi. Dopo una rapida rassegna dedicata al significato di conubium, si tratterà dei matrimoni misti tra romani e peregrini, ai sensi della lex Minicia de liberis, e degli impedimenti matrimoniali, soffermandosi su una serie di matrimonia iniusta. Il capitolo che seguirà sarà dedicato alla pubertas, con la specifica considerazione di come la giurisprudenza si sia orientata rispetto all’impubertà. Concluderà la trattazione il consensus, offrendo una panoramica generale sulla rilevanza del requisito nelle fonti e sugli effetti che si ripercuotevano sul vincolo coniugale.

The topic of this dissertation will concern the institution of “matrimonium”, examined starting from the analysis of the famous definition of Ulpian. The following work will be about the legal conception of marriage, analyzing what were the basic requirements to qualify the marital relationship as "iustum" based on what is outlined in the Epitome Ulpiani. The first part of the discussion will have a purely introductory character, examining the general aspects of the marital bond from a social and family perspective. Some preliminary observations will be about the most famous concepts of "nuptiae" present in the sources, which will highlight the procreative purpose as well as the material aspects of the wedding. Finally, after a brief historical introduction and a mention of the demographic issues that affected the Principality of Augustus, the essay will be aimed specifically at the different laws of the emperor that governed the institution of marriage, particularly the lex Iulia et Papia. As will be seen, the discipline of marriage, thus reformed by Augustan marriage legislation, had as its ratio favoring procreation, to overcome the accentuated denatality that afflicted the Empire. The central part of this thesis will be dedicated to the analysis of the legal requirements needed to create an "iustum matrimonium", namely conubium, pubertas and consensus. After a quick review about the meaning of conubium, the attention will be paid to mixed marriages between Romans and pilgrims under the lex Minicia de liberis and to matrimonial impediments, focusing on a series of “iniusta matrimonia”. The following chapter will be dedicated to pubertas, with the specific consideration of how jurisprudence has oriented itself with impuberty. The consensus will conclude the discussion, offering a general overview of the relevance of the requirement in the sources and the effects on the marital bond.