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dc.contributor.authorAmantini, Francesco
dc.date.accessioned2021-08-19T09:56:05Z
dc.date.available2021-08-19T09:56:05Z
dc.date.issued2021-03
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3865
dc.description.abstractLe trasformazioni della società italiana all’inizio del XX secolo, accentuate dopo la Seconda Guerra Mondiale, dal punto di vista del territorio, hanno determinato l’aumento della differenza tra la costa, densamente antropizzata e soggetta ad una pressione turistica spesso insostenibile, e l’entroterra, teatro di una rapida decrescita demografica, dove diminuiscono progressivamente le opportunità di lavoro e svago. La conseguenza dell’abbandono delle zone rurali, porta rapidamente ad un impoverimento del paesaggio e ad una perdita di conoscenze, tradizioni e memoria. In particolare il fenomeno è rilevante in Liguria, regione che per la sua conformazione morfologica è stretta fra monti e mare, dove il territorio costiero, già limitato, ha scarse possibilità di espansione. Criticità certamente generalizzate in tutta la penisola, ma che qui, in questa terra fra monti e mare, hanno comportato e comportano una pressione difficilmente sostenibile nel tempo. Si pensi infatti a tutto ciò che rappresenta, in termini di consumo del territorio, l’impatto del turismo di massa concentrato in brevi periodi dell’anno ed in ristretti luoghi costieri. Si sommano quindi, i problemi derivati dall’abbandono delle zone montuose, prima manutenute, coltivate e vissute dagli abitanti, successivamente divenute quasi deserte, senza risorse. Non fa eccezione, la valle del Torrente Recco che presenta le caratteristiche problematiche del territorio ligure, sopra descritte. Essa comprende sia zone costiere, fortemente costruite e soggette ad una significativa pressione turistica principalmente nel periodo estivo, sia zone dell’immediato entroterra, in cui, nonostante non si assista ad una contrazione demografica particolarmente accentuata grazie all’aumento della componente straniera, vi è comunque una notevole carenza di opportunità di lavoro e di luoghi per la socialità. La realizzazione di itinerari tematici rappresenta un’efficace strategia per risolvere le principali criticità della valle e farne emergere le potenzialità, che sono, oltre alla vicinanza con mete turistiche di fama internazionale come Camogli o il Parco di Portofino, rappresentate dalla bellezza e dal fascino delle zone rurali ricche di storia e di tradizione da un lato, ma anche interessanti dal punto di vista paesaggistico: basti pensare agli scorci panoramici di gran pregio. Patrimonio importante e interessante, dunque, adatto ad un turismo più consapevole, fruibile, per il clima favorevole, durante tutto l’arco dell’anno e che permetterebbe la riscoperta del mare durante l’inverno, non privo di fascino. Gli itinerari tematici consentirebbero perciò di far conoscere al turista gli aspetti paesaggistici, artistici e di tradizione della valle; e i piccoli borghi dell’entroterra, con le loro attività di ristorazione con prodotti locali e piatti tipici; oltre a indurre gli abitanti locali a riscoprire gli antichi sentieri che connettono le varie località dell’entroterra, offrendo scorci paesaggistici di rara bellezza.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleItinerari tra Natura e Cultura per la riscoperta e la valorizzazione della Valle del Torrente Reccoit_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorVagge, Ilda
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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