Drugdeliveryingeriatria
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Author
Cammarata, Silvia <1996>
Date
2021-05-14Data available
2021-05-20Abstract
L’8.5% della popolazione ha più di 65 anni e assume uno o più farmaci, aumentando il rischio di interazione tra essi. Inoltre, a causa dei loro cambiamenti fisiologici, morfologici, patologici e cognitivi, possono rispondere in maniera diversa alla somministrazione di un farmaco.
Per questo nell’ultimo secolo si stanno sviluppando nuovi sistemi di somministrazione di principi attivi.
Considerando l’aspetto farmacocinetico, l’invecchiamento incide soprattutto sulla distribuzione e sulla clearance perché varia la frazione di farmaco assorbita, la quale a sua volta dipende dalla solubilità del farmaco; in un anziano, la riduzione della massa muscolare e del contenuto di acqua corporea provoca un’alterata distribuzione del principio attivo, e ciò si ripercuote sui livelli ematici dello stesso, influenzandone l’efficacia terapeutica.
La via orale è la via preferita per la somministrazione di un farmaco, ma presenta anche numerosi svantaggi nel caso di un anziano: per farmaci con breve emivita il dosaggio dovrà essere ripetuto più volte, questo porta a problemi di aderenza terapeutica, soprattutto sapendo che il paziente anziano spesso soffre di disfagia, cioè ha difficoltà a deglutire correttamente la forma farmaceutica solida orale.
Per questo motivo si cercano forme di dosaggio alternative per un paziente di questo tipo: forme di dosaggio orali non solide (elisir, emulsioni ecc.), forme di dosaggio orali non tradizionali solide (masticabili, effervescenti), altre forme farmaceutiche (aerosol, clisteri ecc.).
Queste supererebbero il problema del rilascio orale, ma durante la loro fase di progettazione bisogna comunque considerare le differenze fisiologiche legate all’età.
Dunque, l’invecchiamento influenza l’efficacia di un farmaco, per questo è necessario un approccio che inizia con la progettazione del giusto dosaggio e finisce con la sua adeguata somministrazione. 8.5% of the population is over 65 and takes one or more drugs, increasing the risk of interaction between them. Furthermore, due to their physiological, morphological, pathological and cognitive changes, they can respond differently to the administration of a drug.
For this reason, new systems for administering active ingredients have been developed in the last century.
Considering the pharmacokinetic aspect, aging affects mainly distribution and clearance because it varies the fraction of drug absorbed, which in turn depends on the solubility of the drug; in an elderly person, the reduction in muscle mass and body water content causes an altered distribution of the active ingredient, and this affects its blood levels, affecting its performance.
The oral route is the preferred route for administering a drug, but it also has numerous disadvantages in the case of an elderly person: for drugs with a short half-life the dosage will have to be repeated several times, this leads to adherence problems, especially considering that the patient elderly people often suffer from dysphagia, i.e. have difficulty swallowing the tablet / capsule correctly.
For this reason, alternative dosage forms are sought for such a patient: non-solid oral dosage forms (elixirs, emulsions etc.), solid non-traditional oral dosage forms (chewable, effervescent), other pharmaceuticals forms (aerosols, enemas etc.).
These would reduce the burden of oral release, but physiological differences related to age must still be considered during their design phase.
So, aging affects the effectiveness of a drug, so an approach is needed that begins with planning the right dosage and ends with its adequate administration.
Type
info:eu-repo/semantics/masterThesisCollections
- Laurea Magistrale [5082]