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L'amore implicito. Problema del male e rivelazione religiosa in Simone Weil

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tesi15389341.pdf (959.9Kb)
Autore
Tonizzi, Laura <1996>
Data
2021-03-16
Disponibile dal
2021-03-18
Abstract
Affascinante quanto “inattuale” nella sua lucida attualità: questo il pensiero di Simone Weil, filosofa francese del ‘900. La tesi si propone di ripercorrerne gli aspetti etico-religiosi: dalla metafisica decreazionista come originale approccio weiliano al problema della teodicea di fronte al malheur, fino al tema della rivelazione religiosa che sarà approfondito in tre “mondi” – greco, cristiano e indù – strutturalmente connessi in virtù di una medesima essenza universale che illumina le molteplici tradizioni spirituali. Con Simone Weil, rimasta fino all’ultimo sulla soglia della Chiesa, si giungerà a denunciare l’urgenza di un nuovo cristianesimo che, nell’ambito del rapporto con la Trascendenza, non soffochi la libertà dell'intelligenza bensì riconosca l’importanza della facoltà dell’“amore implicito”, cioè dell’autentica fede di chi mantiene lo sguardo verso il Bene assoluto, anche se non usa il termine “Dio” per designarlo. Prendendo le mosse da una simile concezione religiosa filosoficamente liberale, sarà analizzato, nell’ultima parte del presente lavoro, il contributo dell’autrice al problema del dialogo interreligioso, quanto mai urgente nel nostro tempo plurale.
 
Fascinating as well as "outdated" in its enlightened actuality: this is Simone Weil’s thought, French philosopher of the twentieth century. The thesis aims to retrace its ethical-religious aspects: from decreationist metaphysics as original approach to the theodicy problem in front of the malheur, up to the theme of religious revelation that will be deepened in three "worlds" - Greek, Christian and Hindu - structurally connected on the basis of the same universal essence that illuminates many spiritual traditions. With Simone Weil, who remained to the end on the threshold of the Church, we will denounce the urgency of a new Christianity that, in the context of the relationship with Transcendence, does not stifle freedom of intelligence and recognizes the importance of "implicit love", that is, of the authentic faith of those who keep their gaze on the Absolute Good, even if they do not use the word "God" to designate it. Starting from such a philosophically liberal religious conception, in the last part of the present work we will analyze the author’s contribution to the problem of interreligious dialogue, as urgent as ever in our plural age.
 
Tipo
info:eu-repo/semantics/masterThesis
Collezioni
  • Laurea Magistrale [5659]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/3379
Metadati
Mostra tutti i dati dell'item

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