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dc.contributor.authorCatone, Elisa
dc.date.accessioned2020-08-04T11:35:11Z
dc.date.available2020-08-04T11:35:11Z
dc.date.issued2020-04
dc.identifier.urihttps://unire.unige.it/handle/123456789/3108
dc.description.abstractQuesta tesi ha come obbiettivo quello di dare una risposta alle problematiche che affliggono, a partire dagli anni ’70 del Novecento la Valpolcevera, distretto industriale storico per la città di Genova, nonché dorsale privilegiata per i collegamenti verso Nord (entroterra ligure, padano e Nord Europa) e meta di villeggiatura per le ricche famiglie genovesi. L’analisi si svolge sui fronti infrastrutturale e sociale e procede per sezioni progressive disposte ortogonalmente rispetto al corso del Torrente Polcevera, localizzate sulle stazioni esistenti e di previsione della Linea dei Giovi (linea interessata dal progetto di metropolitanizzazione ferroviaria inserito nel Potenziamento del Nodo ferroviario di Genova). L’analisi infrastrutturale parte da alcune premesse riguardanti la mobilità dedotte dall’analisi dello studio realizzato in occasione della stesura del P.U.M.S. da parte della Redas Engineering per il Comune di Genova ed è stata curata principalmente grazie al contributo della Professoressa Ilaria Delponte. L’analisi evidenzia una situazione di congestione dovuta a fenomeni di layering infrastrutturale, insufficienza del servizio pubblico, carenze nella dotazione infrastrutturale riguardante la mobilità lenta che risultano pressochè omogeneamente distribuite lungo il corso del fiume, rendendo palese la necessità di un intervento infrastrutturale globale. L’analisi sociale parte, invece, dall’osservazione del tasso di mortalità medio su 5 anni suddiviso per sezioni di censimento e lo interseca con indici di disagio che riguardano la popolazione più anziana, le minoranze etniche, le difficoltà economiche e le criticità del contesto urbano. L’analisi, condotta grazie al contributo del Professor Stefano Poli, evidenzia come la situazione di maggiore difficoltà sociale sia da collocare entro le aree della Bassa e Media Valpolcevera. La teoria degli hub intermodali, appresa presso la TU Delft (Università Tecnica di Delft) durante la Summerschool “Integrated Mobility Challenges for Future Metropolitan Areas”, riguarda il futuro delle stazioni ferroviarie e le loro potenzialità come catalizzatori di virtuosi processi nell’intorno dei loro distretti attraverso l’associazione di più forme di mobilità con una o più funzioni scelte, dimensionate e calibrate rispetto alle necessità del contesto. In quest’ottica si è dunque deciso di focalizzare l’attenzione maggiormente sulle necessità segnalate dalle aree delimitate dalle isocrone di mobilità pedonale dell’ordine dei 15’ centrate sulle stazioni (esistenti e di previsione) sulle quali sono state effettuate le analisi infrastrutturale e sociale. Viene perciò stabilito di intervenire nell’area dell’Ex Mira Lanza che, per criticità del contesto e potenzialità dell’area, rappresenta il migliore esercizio progettuale per dare una forma fisica concreta alle analisi sopraesposte. In un contesto afflitto da una quasi totale assenza di un tessuto urbano vero e proprio a causa della strozzatura provocata dal percorso autostradale e dai monti ad Est e dal recinto industriale – che, a differenza del resto degli episodi di insediamento industriale della valle, è stato qui collocato sia sull’ansa destra che sull’ansa sinistra del torrente – e dalla tratta stradale a Ovest vi è quindi la necessità di una progettazione a partire quasi da zero. “Reviviscenza” è pertanto sinonimo di un processo di nascita che vede la Fabbrica delle Idee e la Stazione di Genova Teglia al centro dell’innesto di un processo di virtuoso sviluppo urbano che mira a colmare il gap tra popolazione e mondo della scienza e della tecnologia di cui le aziende genovesi e polceverasche sono leader nel mercato internazionale: avvicinare i residenti alla possibilità di un futuro in cui l’industria diventa tecnologica e specializzata, dove la mobilità sociale viene incentivata, dove le possibilità di formazione sono libere e aperte a tutti. In una situazione sociale in cui la piramide generazionale vede un crescente numero di anziani di nazionalità italiana da un lato e un sempre maggiore numero di giovani under 14 di nazionalità straniera dall’altro, le difficoltà di integrazione sono all’ordine del giorno, le incomprensioni e l’ostilità dei due gruppi risultano crescenti: lo spazio pubblico viene perciò progettato in un’ottica intergenerazionale nella quale entrambe le categorie trovano una propria dimensione ed espressione. L’infrastruttura ferroviaria diventa perciò motore di un processo di riqualificazione sociale e, al contempo, crea l’occasione per lo sviluppo di una mobilità sostenibile, fluida e democraticamente distribuita sulle varie esigenze dell’utenza.it_IT
dc.language.isoitit_IT
dc.titleReviviscenza La stazione della fabbrica delle IDEE. L’opportunità della Valpolcevera nel progetto della nuova stazione ferroviaria di Genova Teglia: l’area Ex Mira Lanza nella teoria degli hub intermodali del futuro come motore della rinascita urbanait_IT
dc.typeThesisit_IT
unire.supervisorAndriani, Carmela
unire.assistantSupervisorDelponte, Ilaria
unire.assistantSupervisorMoretti, Beatrice
dc.publisher.nameUniversità degli Studi di Genova


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