Internità dell'esterno. Uno spazio pubblico a Sofia, Bulgaria
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Author
Coldani, Marcello
Supervisor
Lepratti, ChristianoDate
2019-03Data available
2019-04-16Abstract
Tematica principale del progetto è la ricerca di internità: di un ambiente dalle connotazioni accoglienti, familiari, di sensazione assimilabile a quella della casa in uno spazio pubblico esterno.
“Il bisogno dell’uomo di una dimora è ininterrotto e l’architettura non ha mai conosciuto pause”, questo pensiero di Walter Benjamin è spunto di riflessione su questo bisogno concepito non solo temporalmente ma anche spazialmente, nella necessità di avere ovunque ci si muova spazi abitabili.
Negli spazi non edificati la città contemporanea raccoglie flussi di persone che portano con loro cose e sensazioni, che compiono spostamentei da un punto a un altro, pensando solo al percorso che devono compiere, ma in questo fluire vengono meno le relazioni. Nell’adibire agli edifici funzioni precise, ciò che rimane fuori è una non-area che perde significato e serve solo per circolare; la strada e il non costruito serve l’edificato in maniera subordinata, con la mera funzione di luogo di passaggio.
L’abitabilità di uno spazio vuole essere una qualità del luogo, un valore che può esistere in modo imprescindibilmente senza una concezione finalistica di un area.
Questo spazio deve donare di per se un’esperienza arricchente alla vita individuale e collettiva di chi vi si trova in un “rito” di socialità che è necessario per l’essere umano indifferentemente dall’epoca in cui vive.
La ricerca di questa internità è stata seguita su due fili conduttori: comfort e aspetto visivo.
Il primo inteso come comfort ambientale è risultato essere necessario date le caratteristiche climatiche della città di Sofia, che durante il mese di gennaio, statisticamente il più freddo, può arrivare di media ad avere temperature massime di 3° e minime di -5°. Durante il climaticamente lungo autunno e l’inverno quindi le attività all’esterno di lunga permanenza risultano essere piuttosto sgradevoli se non debitamente attrezzati, facendo si che lo stesso spazio esterno perda qualità.
Riferimento progettuale è stata l’architettura di Philippe Rahm che con pieno controllo delle proprietà termodinamiche, mette le basi per i ragionamenti che delineano il disegno dell’architettura, controllando umidità e temperatura non solo negli ambienti interni, ma come nel caso del progetto in Sud Korea del Jade Eco Park anche in quelli esterni. Un’operazione di questo tipo apre le porte a progettazione di spazi che modificano la qualità dell’aria non esclusivamente in sistemi chiusi, inscatolati che godono di impianti ad hoc per il controllo ambientale ma anche in quelli aperti come nel caso dell’architetto Svizzero un parco e nel progetto qui persentato a Sofia una piazza.
E’ introdotta perciò un sistema di riscaldamento a terra, con un tubi radianti inseriti sotto la pavimentazione. Questi divisi in più circuiti partono tutti dal blocco camino dove è disposto il biodigestore di materiale umido per la produzione di biogas che alimenta una caldaia. Le mandate stesse dei circuiti sono disposte in modo che durante la loro percorrenza riscaldino il pavimento sovrastante nelle zone di maggior passaggio.
Questa operazione punta quindi a ricreare questo effetto di ambiente accogliente nel quale anche durante le giornate rigide si possa godere di momenti all’aperto e rendere piacevole l’attivita di mercato che occupa giornalmente la piazza.
La ricerca estetica della domesticità è stata effettuata cercando dei riferimenti negli oggetti di uso comune che arredano le nostre case e al rapporto che abbiamo con essi. Questi tramite operazioni di fuori scala, iconizzazione e rilettura diventano arredo urbano collettivo.
Type
ThesisCollections
- Architettura [1197]