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"Risonanza magnetica epatica con mezzo di contrasto epatospecifico: studio comparativo delle sequenze T1 VIBE-Dixon e T1 VIBE"

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tesi35895901.pdf (9.930Mb)
Autore
Repetti, Giulia <2002>
Data
2025-11-21
Disponibile dal
2025-11-27
Abstract
Introduzione: La RM con mezzo di contrasto epatospecifico è la metodica di riferimento per la caratterizzazione delle lesioni focali epatiche. Le sequenze T1 VIBE sono lo standard per la fase epatobiliare, mentre la tecnica Dixon, che separa acqua e grasso in post-processing, offre potenzialmente una soppressione del grasso più uniforme e una minore sensibilità alle disomogeneità di campo. Scopo dello studio è confrontare la sequenza T1 VIBE (flip angle 20°) e la T1 Dixon (flip angle 30°) nella fase epatobiliare. Materiali e metodi: Sono stati inclusi 29 pazienti (età mediana 60 anni, 69% maschi). Diciotto presentavano lesioni focali epatiche. Per ogni esame sono stati valutati parametri qualitativi (saturazione del grasso, visibilità di vie biliari e vene epatiche, artefatti) e quantitativi (intensità di segnale di fegato, milza e lesioni; rapporti fegato/milza e lesione/fegato). Le variabili continue sono state confrontate con Wilcoxon signed-rank test, mentre la saturazione del grasso è stata analizzata con il test di McNemar Risultati: La sequenza Dixon ha mostrato una soppressione del grasso nettamente superiore rispetto alla VIBE (97% vs 48%, p < 0,001), insieme a minori artefatti e migliore definizione delle vie biliari. La visibilità delle vene epatiche è risultata complessivamente simile tra le due tecniche. Le variabili quantitative non hanno evidenziato differenze statisticamente significative (p > 0,05), pur mostrando un trend verso un rapporto fegato/milza e un contrasto lesione/fegato lievemente migliori nella Dixon. Conclusioni: La T1 Dixon si conferma una sequenza robusta per la fase epatobiliare, grazie alla soppressione del grasso più efficace e alla migliore qualità complessiva dell’immagine. La VIBE tradizionale rimane comunque affidabile, e la Dixon rappresenta una valida alternativa o complemento nei protocolli di RM epatica.
 
Introduction: Contrast-enhanced MRI with hepatospecific agents is the reference technique for characterizing focal liver lesions. T1 VIBE sequences are the standard for the hepatobiliary phase, whereas the Dixon technique— which separates water and fat in post-processing—potentially offers more uniform fat suppression and reduced sensitivity to field inhomogeneities. The aim of this study is to compare the T1 VIBE sequence (flip angle 20°) and the T1 Dixon sequence (flip angle 30°) in the hepatobiliary phase. Materials and Methods: Twenty-nine patients were included (median age 60 years, 69% male). Eighteen had focal liver lesions. For each examination, qualitative parameters (fat saturation, visibility of bile ducts and hepatic veins, artifacts) and quantitative parameters (signal intensity of liver, spleen, and lesions; liver/spleen and lesion/liver ratios) were assessed. Continuous variables were compared using the Wilcoxon signed-rank test, while fat saturation was analyzed using McNemar’s test. Results: The Dixon sequence showed markedly superior fat suppression compared to VIBE (97% vs 48%, p < 0.001), along with fewer artifacts and better definition of the bile ducts. Visibility of the hepatic veins was overall similar between the two techniques. Quantitative variables did not show statistically significant differences (p > 0.05), although a trend toward slightly better liver/spleen ratios and lesion/liver contrast was observed in the Dixon sequence. Conclusions: T1 Dixon confirms itself as a robust sequence for the hepatobiliary phase, thanks to its more effective fat suppression and better overall image quality. Traditional VIBE remains reliable, and Dixon represents a valid alternative or complement in liver MRI protocols.
 
Tipo
info:eu-repo/semantics/bachelorThesis
Collezioni
  • Laurea Triennale [3737]
URI
https://unire.unige.it/handle/123456789/13881
Metadati
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