INVESTIMENTI FEMMINILI A GENOVA E IN LIGURIA TRA XII E XIII SECOLO

Abstract

Lo scopo dell’elaborato è individuare e far emergere la presenza femminile negli atti notarili del XII e XIII secolo redatti nell’area genovese, analizzando il ruolo della donna con attenzione alla sua capacità di agire. La ricerca si è concentrata sui cartolari notarili genovesi dei seguenti notai: Giovanni scriba, Oberto scriba de Mercato, Guglielmo Cassinese, Guglielmo da Sori, Lanfranco. Bonvillano, Giovanni di Guiberto, Magistri Salmonis. Il numero complessivo di instrumenta in oggetto ammonta a 10.944, all’interno dei quali la presenza femminile è documentata in ben 3.271 atti, circa il 30% dei rogiti, percentuale rilevante, considerato la scarsa capacità giuridica riconosciuta al genere femminile in questo periodo storico. Questo dato dimostra che, pur in un contesto giuridicamente limitante, esse fossero comunque attive nella gestione patrimoniale e familiare. Emerge un ritratto della donna genovese più autonoma e consapevole di quanto comunemente si possa immaginare, capace di intervenire nella vita economica e sociale della città. Attraverso l’analisi della clientela notarile, emerge con chiarezza una significativa presenza femminile all’interno degli atti notarili, sia in qualità di protagoniste dirette come venditrici, acquirenti, creditrici o debitrici; sia come mogli o vedove chiamate a ratificare decisioni familiari. La clientela aristocratica femminile, pur soggetta alle stesse limitazioni legali delle donne di ceti inferiori, aveva accesso a risorse, competenze e reti relazionali che permettevano loro di esercitare un certo grado di controllo e autonomia sulla gestione del patrimonio. L'analisi non solo ha permesso di quantificare e qualificare la presenza femminile nei documenti, ma ha anche fornito un’immagine più viva, realistica e dinamica della donna medievale genovese, lontana dall’essere figura passiva o esclusa, emergendo come protagonista consapevole, soprattutto quando si trova a gestire la dote, i beni ereditati o le necessità dei figli.

The purpose of this thesis is to identify and highlight the female presence in notarial deeds from the 12th and 13th centuries drawn up in the Genoese area, analyzing the role of women, with particular attention to their capacity of action. The research focused on Genoese notarial cartularies from the 12th and 13th centuries belonging to the following notaries: Giovanni scriba, Oberto scriba de Mercato, Guglielmo Cassinese, Guglielmo da Sori, Lanfranco Bonvillano, Giovanni di Guiberto, and Magistri Salmonis. The total number of instrumenta examined amounts to 10,944, within which the female presence is documented in as many as 3,271 deeds, about 30% of the total, an impressive percentage considering the limited legal capacity granted to women in this historical period. This figure shows that, even in a legally restrictive context, women were nonetheless active in managing family and property affairs. A portrait emerges of Genoese women as more autonomous and self-aware than commonly imagined, capable of taking part in the city’s economic and social life. Through the analysis of notarial clients, a significant female presence clearly emerges within the deeds, both as direct protagonists, as sellers, buyers, creditors, or debtors, and as wives or widows called upon to ratify family decisions. Aristocratic female clients, although subject to the same legal limitations as women of lower social classes, had access to resources, skills, and relational networks that allowed them to exercise a certain degree of control and autonomy in the management of their property. In summary, the analysis of Genoese notarial cartularies not only made it possible to quantify and qualify the female presence in the documents, but also provided a more vivid, realistic, and dynamic image of the medieval Genoese woman, far from being a passive or excluded figure, she emerges as a conscious protagonist, especially when managing dowries, inherited property, or the needs of their children.